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Sociale, i Comuni fanno i miracoli per mantenere i servizi attivi

Le voci di spesa più impattanti sono l'assistenza educativa, l'inserimento dei minori e delle donne vittime di violenza in comunità

Sociale, i Comuni fanno i miracoli per mantenere i servizi attivi
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La spesa sociale esplode e i Comuni per far fronte alle nuove emergenze sociali si trovano a dover compiere dei miracoli. Tra le voci più impattanti c’è l’assistenza educativa ai bambini con disabilità ma anche un aumento esponenziale di inserimenti in comunità per donne e minori vittime di violenza domestica. Un quadro grigio che, a fronte di tagli in arrivo dal Governo, potrà solo peggiorare.

Salti mortali per mantenere i servizi

"Con l’ultima variazione di Bilancio dell’anno siamo riusciti, con fatica, a trovare una copertura per far fronte all’aumento della spesa sociale - ha spiegato la sindaca di Ciserano Caterina Vitali - Veri e propri salti mortali pur avendo sempre controllato la spesa, si può dire, al centesimo. L’esposizione economica del Comune, soprattutto per il sociale, sta diventando la sfida più difficile".

Nel caso specifico di Ciserano la spesa riguarda soprattutto inserimenti in comunità protette per donne e minori, sempre più spesso provenienti da situazioni di violenza domestica.

"Per il prossimo anno è prevista una spesa pari a 230mila euro per far fronte a questa nuova necessità - ha proseguito Vitali - che, se da un lato ci conferma la bontà delle campagna di sensibilizzazione che portano sempre più donne a denunciare situazioni di abusi e violenze, dall’altra ci mette davanti a un problema che i Comuni, da soli, non hanno le forze di affrontare nel lungo periodo".

La spesa, in questi casi, viene sì ripartita tra i Comuni e l’Ambito di riferimento (finanziato anch’esso da risorse pubbliche, ndr) ma davanti a una crescita tale la situazione non può dirsi certo serena.

"Nella Legge di Bilancio in discussione è previsto un fondo pluriennale (100 milioni annui nel 2025-27) per contribuire alla copertura parziale delle spese per l’affidamento con sentenza di minori e famiglie in difficoltà - ha aggiunto - ma bisognerà capire come si tradurrà nella pratica e come realmente verrà ripartito".

Sempre più pesante il conto dell'assistenza educativa

Anche il Comune di Cologno esprime preoccupazione per gli effetti della Legge di bilancio sulla tenuta economica e organizzativa dell’Ente, condividendo le osservazioni fatte a Torino da numerosi sindaci.

"Evidenziamo un aumento costante e progressivo della spesa sociale, in particolare destinata a dare attuazione all’inclusione scolastica e a sostenere le fragilità (inserimenti in strutture per persone non autosufficienti, con disabilità o allontanamenti) - ha ribadito la sindaca di Cologno ChiaraDrago - I Comuni sono il primo baluardo per i cittadini, soprattutto per i più fragili, e le misure contenute nella Legge di bilancio ancora una volta ci chiedono un contributo notevole a favore della finanza pubblica, con accantonamenti che si sommano ai tagli già deliberati lo scorso anno. La situazione sta diventando molto difficile da sostenere. Abbiamo 65 bimbe e bimbi a cui garantiamo assistenza educativa scolastica: il dato è sempre in aumento. Lo stanziamento di Bilancio è di circa 450mila euro ad anno scolastico. Dieci anni fa era pari a 240mila euro con un parallelo aumento sia delle certificazioni che delle ore di assistenza educativa".

L’aumento della spesa sociale colpisce tutti i Comuni: anche a Caravaggio i dati non sono incoraggianti.

"I dati ufficiali comunicati al MEF, riferiti alla spesa sociale evidenziano un trend crescente passando da 918.000 euro nel 2018 e 1.027.000 euro nel 2019 a 1.355.000 euro nel 2020 e 1.519.000 nel 2021 (annualità caratterizzate dalla pandemia che peraltro hanno beneficiato dei relativi ristori), per raggiungere 1.445.000 euro nel 2022 e 1.617.000 euro nel 2023 con un incremento del 58% rispetto all’ultima annualità ante Covid - ha commentato l’assessore al Bilancio Elena Nicotera - Si conferma anche nel 2024 una notevole attività di assistenza alle persone e ai nuclei familiari fragili che presentano multi problematicità (economiche, abitative, educative, assistenziali), non solo di interesse del servizio sociale ma anche dell’area scuola. La spesa totale ha registrato un incremento di circa il 3% rispetto al 2023. Nello specifico la spesa per l’ASE (Assistenza Educativa Scolastica) registra un incremento di circa l’11%. I costi per i servizi sociali, in linea con i dati del 2023, rilevano un forte incremento dei costi connessi all’area disabilità (+10%) per compartecipazioni di inserimento in strutture residenziali e diurne, a fronte di una contrazione per mortalità degli interventi a sostegno degli anziani legati alla riduzione delle compartecipazioni della spesa per gli inserimenti in Rsa (8%)".

Il bilancio di previsione per il triennio 2025/2027, rispetto ai dati del 2024, include maggiori risorse per servizi sociali per circa il 7% e una spesa costante per l’ASE che potrebbe incrementare in base alle eventuali ulteriori certificazioni di disabilità e fragilità.

L'attenzione agli over 65

Spesa sociale in aumento anche a Treviglio, una delle città con il costo pro capite più alto in Provincia.

"Ogni anno ci sono sempre più richieste, e quindi più spese, ma riusciamo comunque a dare a tutti una risposta - ha sottolineato la vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Pinuccia Prandina - Da quest’anno abbiamo poi deciso di cambiare paradigma con una sperimentazione che continuerà anche nel 2025. Tramite l’anagrafe delle fragilità abbiamo individuato in due strade, via Portaluppi e via Cellini, i potenziali cittadini over 65 che in futuro potrebbero avere necessità particolari, in modo da intervenire preventivamente. L’assistente sociale e un infermiere di comunità si recano a tal proposito nelle loro abitazioni per capire le varie situazioni e prevedere eventuali interventi".

Per quanto riguarda la spesa sociale, nel 2024 supera abbondantemente i 5 milioni di euro, in aumento rispetto all’anno prima, mentre per il 2025 il previsionale prevede uno stanziamento di 5,4 milioni di euro.

"Abbiamo dovuto effettuare una variazione di bilancio per incrementare il fondo di solidarietà che gestiamo assieme alla Bcc - ha spiegato Prandina - Si tratta di risorse che possono essere utilizzate in caso di emergenza perché non vincolati a procedure burocratiche. Anche per gli altri capitoli la spesa è aumentata. Per esempio, a bilancio ci sono 830 mila euro per sostenere le rette nelle varie Rsa e per gli ingressi nelle comunità e nelle strutture. Spendiamo poi oltre un milione di euro per l’assistenza scolastica: dall’asilo nido sino alle superiori sono 165 i bambini e ragazzi che vengono seguiti da 56 assistenti. Restando in ambito scolastico ci sono poi i 400 mila euro che il Comune mette per la mensa scolastica e i 230 mila per lo scuolabus: le tariffe vengono infatti pagate in base al reddito Isee e noi interveniamo per coprire il costo totale dei servizi, visto che non tutte le famiglie sono in grado di affrontare la spesa".

Inserimenti in comunità

L’aumento della spesa sociale non risparmiato neanche il bilancio del Comune di Romano. Rispetto all’anno scorso in cui la spesa si è attestata ai 950 mila euro, nei primi sei mesi dell'anno i fondi stanziati hanno già raggiunto quota 886 mila euro. A pesare maggiormente sono il capitoli di spesa che riguardano l'assistenza alla disabilità e ai minori. Particolarmente onerose infatti sono le spese di inserimento dei minori non accompagnati nelle strutture assistenziali che arrivano a costare 60 mila euro all’anno e a Romano da inizio anno, sono già stati quattro i casi in cui gli assistenti sociali del Comune sono dovuti intervenire.

"L'aumento della spesa sociale ha riguardato anche il nostro Comune - ha detto l’assessore al sociale Cristina Bergamo - nel nostro caso non ci sono stati tagli che hanno inciso. Di certo aiutano i contributi che Regione eroga direttamente alle famiglie".

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