Urgnano

Si è spento Pietro Cristini, uno degli storici panificatori del paese

Rino, come lo chiamavano tutti, 85 anni, aveva chiuso l'attività di famiglia nata nel Dopoguerra una quindicina d'anni fa.

Si è spento Pietro Cristini, uno degli storici panificatori del paese
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E' stato l'ultimo della sua famiglia a portare avanti l'attività fondata da suo nonno nel Dopoguerra. Pietro Cristini era uno dei panificatori storici di Urgnano, è mancato nella notte tra martedì 6 e mercoledì 7 febbraio, aveva 85 anni.

Addio allo storico panificatore Pietro Cristini

Urgnanese doc, Rino era molto conosciuto in paese, la sua famiglia infatti ha sfornato pane per generazioni nel panificio di via Conti Albani, e anche lui aveva seguito le orme del padre e del nonno. Poi, una quindicina d'anni fa, aveva chiuso bottega.

"Il forno andava sostituito e nessuno di noi due figli aveva intenzione di proseguire quindi il panificio ha cessato la sua attività - ha spiegato Roberto Cristini - il papà era un gran lavoratore e un grande padre, ha seguito molto noi figli quando giocavamo a calcio, era tutto casa e famiglia. Da qualche anno aveva accusato problemi di salute e martedì notte si è spento nel suo letto, con tutti noi accanto. Sono venuti in tantissimi a rendergli omaggio, non pensavamo ci fosse così grande partecipazione, ringraziamo tutti di cuore. In particolare la dottoressa Marta Milanesi, che ci è stata molto vicino e ci ha aiutato molto."

Le esequie si sono celebrate venerdì 9 febbraio, nella chiesa parrocchiale, indi la salma è stata cremata e tumulata nel cimitero cittadino.

La bottega "Lisandrine" un simbolo del paese

"A fondare l'attività è stato il bisnonno Michele Cristini, e tra i figli a raccogliere il testimone è stato il più giovane, il nonno  Alessandro, da cui la bottega prese il soprannome "Lisandrine" - ha raccontato Roberto - nonno che rimase vedovo quando mio papà era piccolissimo, e che poi si sposò in seconde nozze con Natalina Aceti da cui ebbe altri cinque figli. Mio papà decise di seguire la stessa strada e con mia mamma Annamaria Capitanio, sposata nel 1969, si è messo al forno, lei alla cassa. A dare una mano anche la nonna e i fratelli che si occupavano di portare il pane a domicilio. L'attività è sempre andata bene, avevano anche ricevuto un premio, una medaglia che orgogliosamente era stata esposta in negozio. Poi è arrivato il momento della meritata pensione. Lascia un vuoto incolmabile, soprattutto per la mamma: cinque anni fa avevano festeggiato 50 anni di matrimonio".

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