Il teleriscaldamento opera in regime di monopolio naturale locale in Italia, poiché la rete di distribuzione è unica e un utente allacciato non può cambiare fornitore, creando una situazione di dipendenza dal gestore unico, spesso integrato verticalmente (produzione, rete, vendita). Questo scenario, sebbene funzionale, ha portato l'Autorità per l'energia (ARERA) a intervenire per regolare tariffe e condizioni, dato che i prezzi possono variare molto e la trasparenza non è sempre garantita, anche se la concorrenza è limitata.
Caratteristiche del monopolio
Operatore unico: In ogni ambito territoriale, un solo operatore gestisce l'intera filiera (produzione, distribuzione, vendita).
Rete dedicata: La rete di tubazioni è un'infrastruttura fisica che rende difficile l'ingresso di concorrenti e la scelta da parte dell'utente.
Assenza di "third party access": I fornitori terzi non riescono facilmente ad accedere alle reti esistenti, bloccando la concorrenza.
Impatto e regolamentazione
Necessità di regolamentazione: Per tutelare i consumatori, è stata introdotta una regolazione specifica da parte di ARERA, che ha il compito di vigilare e stabilire principi tariffari.
Tariffe non uniformi: I prezzi cambiano significativamente da un comune all'altro e non sempre sono trasparenti, nonostante gli sforzi di regolazione.
Sostenibilità e costi: Alcuni utenti lamentano costi elevati e dipendenza da combustibili fossili (come il metano), nonostante il servizio si presenti come sostenibile, evidenziando la complessità del quadro.
In sintesi, il teleriscaldamento è un settore a monopolio locale che, a causa della sua natura infrastrutturale, richiede un intervento regolatorio per bilanciare gli interessi economici dei gestori con i diritti dei consumatori, ma presenta ancora complessità nella gestione dei prezzi e della concorrenza. in pratica si allacceranno subito gli edifici pubblici, controllo del prezzo a cui dovremo sottostare pari a zero. Già parlavo di edifici pubblici, tanto poi paga sempre "pantalone" ...
