Operazione

Sgominata la banda che assaltava i magazzini con merce griffata

Accertati 11 assalti in altrettanti depositi di marchi “griffati” con un illecito profitto di circa 1 milione di euro. Arresti anche a Bergamo.

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E' scattata all'alba di oggi, 15 aprile 2022, l'operazione che ha visto coinvolti i comandi dei carabinieri di Monza Brianza, Milano, Lecco, Bergamo e Piacenza, militari del Comando Provinciale di Monza Brianza, coadiuvati dai Comandi Arma territorialmente competenti. Questa mattina i militari dell'Arma hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Monza su richiesta della Procura, nei confronti di nove cittadini romeni ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio e furti di consistenti quantitativi di capi di abbigliamento ed accessori di marchi prestigiosi.

Le indagini iniziate a novembre

Le indagini, coordinate dal Procuratore aggiunto Manuela Massenz della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, hanno avuto inizio nel novembre 2021 a seguito di un ingente furto per un valore stimato di 352.332 euro e ulteriori danni strutturali di 20mila euro ai danni della ditta MA.BI di San Daniele del Friuli (UD), società che cura la fase di “controllo qualità” delle produzioni per conto di noti marchi della moda. Dalle verifiche effettuate analizzando le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza è stato possibile rilevare come i malviventi avessero raggiunto la sede della società in questione con veicoli rubati nel corso delle ore precedenti nei comuni di San Daniele del Friuli (UD), Dignano (UD), Sesto al Reghena (PN) e San Vito al Tagliamento (PN).

Nel mirino depositi di abbigliamento griffato

L’indagine, avviata dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Monza Brianza, supportata anche da attività tecniche e ambientali, ha consentito di documentare come l’organizzazione criminale avesse base operativa nella provincia di Monza Brianza e i sodali, nei diversi furti, per garantirsi la via di fuga, fossero soliti bloccare le principali vie di accesso ai magazzini e caveaux oggetto di furti posizionando veicoli rubati e incendiando pneumatici in mezzo alle principali arterie stradali ostacolando di fatto l’accesso da parte delle forze dell’ordine.
La banda utilizzava autovetture rubate come “ariete” per forzare i cancelli di ingresso, all’interno dei quali era custodita la merce di valore, spesso di marche famose e di lusso. Nei vari colpi i criminali, nove in tutto sotto il coordinamento di un capo, hanno rubato 75 autovetture e mezzi nelle Province di Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Udine, Pordenone ed Arezzo.
La merce rubata, in attesa di essere venduta, veniva custodita dal proprietario di un’autofficina di Paterno Dugnano (MI) dietro compenso di 2mila euro per la custodia.

Undici colpi per 1 milione di euro

Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare 11 assalti presso altrettanti depositi di marchi “griffati” (tra tentati e consumati) con un illecito profitto di circa 1 milione di euro, commessi nell’arco di soli tre mesi in tutto il Nord Italia.

La Tenenza di Paderno Dugnano, ieri 14 aprile 2022, ha quindi denunciato in stato di libertà per ricettazione colui che percepiva dai sodali un reddito per la custodia della merce rubata, nella circostanza i militari, su segnalazione del Nucleo Investigativo, hanno rinvenuto e riconsegnato al legittimo proprietario 345 borse in pelle nuove, rubate nella notte del 13 aprile da una pelletteria di Reggello (FI).

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