Servono al bancone, due baristi denunciati ad Agnadello
Denunce anche a Montodine e Capergnanica per l'inosservanza del decreto.
Hanno servito un cliente al bancone, in barba alle disposizioni del decreto che, da oggi, ha reso ancora più severe le restrizioni in Lombardia per contenere il contagio da Coronavirus e per questo sono stati denunciati.
Servono al bancone, denunciati
I carabinieri di Rivolta hanno denunciato in stato di libertà per "inosservanza disposizioni dell'autorità" B.V., 58 anni residente in provincia di Milano, commerciante pregiudicato. Il 58enne, all'interno del suo bar ad Agnadello, è stato sorpreso a contravvenire a quanto disposto dal Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri del 1 marzo 2020 “misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza
epidemiologica da codiv-19”, somministrando bevande al bancone.
Stessa sorte per L.H., 52 nato in Cina, residente in Provincia di Lecco, commerciante. Anche per lui la contestazione di aver servito un cliente del suo bar di Agnadello direttamente al bancone.
La scorsa settimana era già successo a Rivolta, anche in quel caso il titolare del bar si era beccato una denuncia per aver servito un caffè al bancone.
Montodine, in 18 in una stanza
A Montodine i carabinieri della Stazione cittadina hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Cremona per “inosservanza disposizioni autorità”: B.E.L., 27enne italiano, residente a Montodine, esercente, censurato. Il titolare e gestore di un pub a Montodine, ha permesso l’utilizzo di una sala di piccole dimensioni a 18 avventori senza che tra gli stessi vi potesse essere la distanza minima di 1 metro.
Bocciofila aperta a Capergnanica, denunciato
I Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile di Crema hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Cremona per reato inosservanza disposizioni autorità: V.G.G., 51enne, impiegato, incensurato. L’uomo, nella sua qualità di presidente della A.S.D. Società Bocciofila con sede a Capergnanica, nonostante sospensione disposta da decreto P.D.C.M. datato 1 marzo 2020, ne consentiva l’utilizzo a 11 persone, come accertato a seguito di intervento dei militari che hanno interrotto immediatamente l’attività e a fatto sgombrare i locali.