Vertice a Palazzo Gallavresi tra i sindaci di Caravaggio, Capralba, Casaletto Vaprio e un gruppo di 14 pendolari venuti a perorare la causa di studenti e lavoratori che dal 15 giugno, con l’entrata in vigore dell’orario estivo di Trenord, si sono visti “scippare” due treni sulla linea Cremona-Milano.
I pendolari a Palazzo Gallavresi
I due treni cancellati sono sì stati sostituiti da una nuova coppia di convogli che però non ferma a nei tre Comuni. Le stesse fermate da cui salivano e scendevano le tre donne morte nel disastro ferroviario di Pioltello avvenuto nel 2018. Una beffa per due tra i passeggeri che viaggiavano con loro e speravano in un miglioramento della linea, e che oggi invece si trovano in grande difficoltà come il resto dell’utenza. Per questo il gruppo ha contattato prima l’azienda, senza risultato, e poi anche i sindaci dei tre Comuni, rispettivamente Claudio Bolandrini, Damiano Cattaneo e Ilaria Dioli, ottenendo un incontro che si è tenuto sabato 8 novembre. Una riunione in cui i pendolari hanno espresso tutto il loro sconcerto di fronte alla scelta di Trenord, peraltro non comunicata, e rappresentato i disagi conseguenti – già segnalati anche dal nostro giornale – tra attese in stazione fino a tarda ora con il risvolto non trascurabile della sicurezza, e la necessità di ricorrere ancora all’auto o al supporto dei familiari per rientrare a casa una volta arrivati in stazione a Treviglio, visto che manca un servizio di trasporto su gomma adeguato.
La disponibilità dei sindaci
Dal canto loro i primi cittadini hanno manifestato piena disponibilità a farsi da tramite con l’azienda per trovare una soluzione.
“Ci è stato però detto dai vertici che abbiamo già sentito che il problema riguarda pochi utenti e che in alternativa si può partire da Vidalengo” hanno riferito ai pendolari, i quali hanno seccamente smentito i numeri riportati e rimarcato come quella che passa dalla frazione sia una tratta diversa (quindi con un differente abbonamento ndr.) e che la stazione sia servita da una pista ciclopedonale piuttosto lunga, in mezzo ai campi e scarsamente illuminata. “La scelta di privilegiare Crema con il treno diretto chiesto da anni dai pendolari cremaschi non avrebbe dovuto penalizzare gli altri…” si è lamentato il gruppo. Di fatto, tra il comitato cremasco e quello trevigliese, gli utenti dei treni cancellati si sono trovati “schiacciati”, senza rappresentanza. “Un servizio mutilato” lo ha definito una di loro.
Durante l’incontro si sono quindi messi a fuoco i problemi e la strategia da attuare: costituzione di un comitato, designazione di rappresentanti, definizione più precisa del numero di utenti coinvolti e richiesta di una navetta qualora non si ottenesse il ripristino delle fermate. Nessuna promessa ma una battaglia che i tre sindaci si sono impegnati a portare avanti affinché i territori non vengano penalizzati.