Senza lo sport il rischio per i ragazzi è la depressione
A denunciare questa problematica è stato Luca Bono, consigliere comunale di Urgnano e allenatore della squadra di calcio "Oratorio Urgnano",
"Bene la possibilità di allenarsi, senza sport si rischia infatti l’insorgere del Covid-2020 e cioè la depressione tra i più giovani".
A denunciare questa problematica è stato Luca Bono (nella foto), consigliere comunale di Urgnano e allenatore della squadra di calcio "Oratorio Urgnano", il cui presidente don Davide Milani, lunedì aveva scritto una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte e al presidente lombardo Attilio Fontana (oltreché al presidente del Csi) per chiedere la possibilità almeno di svolgere gli allenamenti. Concessione poi arrivata mercoledì notte, accolta con grande gioia da parte di allenatori, ma soprattutto dai più piccoli. E già rimessa in discussione dall'ultimo Dpcm del premier, illustrato ieri 25 ottobre.
I sacrifici del mondo sportivo
"In poco meno di quattro mesi ci siamo trovati ad affrontare un nuovo modo di fare sport: la chiamano new normality – è scritto nella lettera – abbiamo dovuto fermarci, capire, sbattere la testa perché quello che ci sembra assurdo, oggi è la normalità. Scaltri e istintivi come sono gli sportivi sanno fare, abbiamo messo in atto un protocollo serio e stringente. Abbiamo rinunciato a molte cose pur di tornare e di riassaporare il profumo dell'erba appena tagliata, abbiamo fatto un campo estivo per testare la nostra “bolla” e il nostro sistema anti-Covid. Abbiamo rinunciato alla doccia e agli spogliatoi, alle merende in oratorio per festeggiare il compleanno del compagno. Oppure la vittoria, ma anche la sconfitta. Allenamenti e via a casa, quasi senza salutarci. Abbiamo rinunciato a far partecipare a due campionati due squadre per meglio gestire gli spazi, responsabilmente abbiamo avviato partnership con una società amica per la gestione di questi nostri ragazzi nati nel 2008 -2009. Abbiamo fatto tanti passi indietro solo per l’amore incondizionato verso questo sport".
Il pericolo della depressione giovanile
Di fatto, la posizione delle società sportive è chiara: seguendo il protocollo previsto dal Governo l’ambiente del campo di calcio (e di altri sport) è uno dei più sicuri.
Lo sport risulta essere un’arma fondamentale per evitare che tra i ragazzi insorga una seria problematica, quella cioè della depressione. Che già, purtroppo, ha colpito alcuni giovani.
La percezione degli allenatori, di chi cioè vive i ragazzi da vicino, è che senza socializzazione, che negli sport è la componente essenziale, il rischio è quello creare serie problematiche psicologiche nei ragazzi, in particolare la depressione. E, nella fattispecie, a Urgnano si è già verificato un caso di questo tipo, con un ragazzo che colpito da malessere psicologico, avendo smesso di mangiare, è stato ricoverato in ospedale.
"Se si parla di tutelare la salute allora bisogna ricordarci che c’è pure la salute psicologica – ha commentato l’allenatore Luca Bono – qui si rischia il “Covid-2020” e cioè la depressione dei ragazzi e dei bambini. Vediamo dei giovani che sono spenti, hanno bisogno di tornare alla normalità e riprendere a vivere in tutta serenità".