Scoperta la lapide in memoria della vittime del Covid
Questa mattina, sabato 18 marzo, si è svolta una breve ma intensa cerimonia al cimitero cittadino, molto partecipata.
Ghisalba non dimentica i suoi defunti e nella terza Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid l'Amministrazione comunale ha scoperto una lapide, poi benedetta dal parroco.
Covid, una lapide per non dimenticare le vittime
Una piccola folla si è radunata all'ingresso del cimitero questa mattina, alle 11, per prendere parte alla cerimonia voluta dall'Amministrazione comunale in occasione della terza Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. Non solo familiari di chi non ce l'ha fatta, ma anche semplici cittadini che hanno voluto rendere omaggio alle vittime che il virus ha mietuto anche a Ghisalba.
"Tutti ricordiamo ancora i momenti in cui, nel 2020, siamo rimasti rinchiusi nelle nostre cose - ha esordito il sindaco Gianluigi Conti, che ha vissuto la tragedia della pandemia anche come medico - e il silenzio di quei lunghi mesi di lockdown rotto solo dal suono delle ambulanze e delle campane che suonavano a morto. Molti di noi, che sono qui presenti, si sono ammalati e fortunatamente sono guariti, ma oggi ricordiamo coloro che purtroppo non hanno superato la malattia. Quello che in quei momenti è stato particolarmente doloroso è il fatto che le persone che ci erano care sono morte in ospedale da sole, senza il conforto dei familiari, senza una mano che stringesse la loro e senza un sorriso... Per questo motivo oggi, celebrando questa giornata, ci è sembrato opportuno inaugurare una lapide nel cimitero dove riposano i nostri morti, per ricordare quei momenti".
"Nemico invisibile ma spietato"
Scoperta la lapide tra gli applausi, il primo cittadino ha letto l'epigrafe, "a ricordo di quei tristi momenti che oramai sono superati e che speriamo non si ripetano più", ha detto con la voce rotta dall'emozione.
In memoria delle vittime del Covid-19.
"Strappati alle famiglie e alla comunità di Ghisalba da un nemico invisibile ma spietato, se ne sono andati soli, senza il calore di un abbraccio o un sorriso ad alleggerire la loro sofferenza, schiacciati dal peso di un respiro sempre più flebile non sono più tra noi ma ci accompagneranno ovunque saremo".
La benedizione del parroco
"Ricordo quei giorni in cui nemmeno io potevo uscire di casa ma anche ad ora tarda, nella notte, ci incontravamo al capezzale di questi fratelli che ci hanno lasciato e di tanti altri che non sono stati censiti ma la cui causa della morte è stata il Covid - ha affermato il parroco don Francesco Mangili - Li abbiamo accompagnati con don Giulio e don Simone in questo luogo e per tutti abbiamo cantato il salmo Il Signore è il mio pastore. La lapide vuole ricordarci l'importanza di coltivare le relazioni in ogni momento della nostra vita ma soprattutto in quelli della sofferenza e del dolore".
Poi tutti hanno recitato una preghiera e il sacerdote ha benedetto la lapide aspergendola con l'acqua santa.
Ghisalba Scopertura lapide in memoria delle vittime del Covid
Ghisalba Scopertura lapide in memoria delle vittime del Covid
Ghisalba Benedizione lapide in memoria delle vittime del Covid