Osio Sotto

Scatta il Daspo per un vandalo 34enne: bar vietati, tranne che all'ora di colazione

Dopo la balorda serata di venerdì, un 34enne egiziano non si potrà nemmeno avvicinare ai locali del paese, salvo che...

Scatta il Daspo per un vandalo 34enne: bar vietati, tranne che all'ora di colazione
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Dice un antico adagio che la colazione è il pasto più importante della giornata, e a questa massima sembra adattarsi perfettamente anche il provvedimento emesso ieri, lunedì 24 giugno,  dalla Questura di Bergamo, nei confronti di un 34enne egiziano.  Si tratta di un divieto di avvicinamento a tutti i bar di Osio Sotto: dopo la balorda e violenta serata di venerdì 21 giugno,  quando I.E.S.F ha scatenato il panico all'"Autobar" di via Milano, non si potrà nemmeno avvicinare ai locali del paese, salvo che tra le 8 e le 9 del mattino e "per le sole esclusive esigenze di vita". Insomma:  per l'ora della colazione.

Minaccia gli avventori del bar con una catena e aggredisce i carabinieri

Tutto è cominciato quando venerdì i carabinieri della stazione di Dalmine sono intervenuti nel locale (bar, tabacchi ed edicola) di via Milano. L'uomo, che ha diversi precedenti di polizia alle spalle, vi era entrato brandendo una catena, minacciando gli avventori e danneggiando diverse automobili parcheggiate poco distante. Di più: all'arrivo dei carabinieri, il 34enne li aveva persino aggrediti con calci e pugni.

Il Daspo urbano

Inevitabile l'arresto, con le accuse di resistenza e danneggiamento. Ma oltre al processo, la Divisione Anticrimine della Questura ha anche disposto un Dacur (acronimo di Divieto d'accesso alle aree urbane, un provvedimento conosciuto anche come “Daspo Willy”).
Il personaggio non potrà quindi "accedere o stazionare nelle immediate vicinanze di tutti i pubblici esercizi ed i locali di pubblico trattenimento siti nel territorio del Comune di Osio Sotto, con esclusione dell’orario tra le ore 08:00 e le 09:00, per le sole esclusive esigenze di vita". Qualora dovesse violare il divieto rischia un'altra denuncia, una nuova pena tra uno e tre anni di reclusione e una multa tra 10mila e 24mila euro.

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