Il racconto di un ex docente che ha fatto causa per gli stipendi mai pagati.
Dietro le quinte della Fondazione
La Fondazione Ikaros, che ha una sede a Calcio, negli ultimi anni celebrata per i suoi progetti di inclusione e sostegno scolastico, è al centro di un’inchiesta interna e pubblica per gravi irregolarità nei pagamenti al personale. La vicenda, tra scandali economici e simbolismi grotteschi, solleva interrogativi sulla gestione delle fondazioni culturali e educative, sulla tutela dei lavoratori e sull’uso dei fondi pubblici destinati all’istruzione. Docenti in regime di libera professione e dipendenti hanno denunciato ritardi di mesi, con motivazioni legate al presunto mancato arrivo dei fondi regionali. La situazione è degenerata nell’ultimo anno scolastico, arrivando a ritardi di tre mesi anche per gli stipendi del personale fisso. Secondo fonti interne, dietro l’apparente efficienza organizzativa si nasconderebbe un sistema di gestione economica opaca, che ha visto denaro destinato ai lavoratori rimasto nelle casse della Fondazione o impiegato in iniziative autocelebrative.
La ruspa e la Marcia su Roma
Tra gli episodi più singolari e simbolici del potere dell’imprenditore Daniele Nembrini emerge la vicenda di un muro abbattuto “a scopo educativo” nel cortile della scuola. Raccontano testimoni che Nembrini, salito a bordo di una piccola ruspa, abbia demolito un muro divisorio mentre in sottofondo veniva suonata la Marcia su Roma. Questa scena, che ha lasciato perplessi e increduli i presenti, è diventata negli anni l’emblema di un clima di autocelebrazione sfiorante il delirio settario. Non mancano i racconti di convention interne in cui regali simbolici, talvolta religiosi, venivano scambiati tra i vertici della Fondazione e i “fedelissimi”, tra cui guanti del Papa e altre reliquie.
La voce dei docenti
A chiarire la situazione, la testimonianza diretta di un ex docente di Ikaros, che ha lavorato per anni con la Fondazione, consegna un ritratto concreto e doloroso della gestione dei lavoratori:
“Egregio direttore,
Scrivo in merito agli articoli pubblicati online dalla testata Prima Treviglio in merito a Daniele Nembrini.
Ho lavorato ad Ikaros come docente in regime di libera professione. Volevo aggiungere qualche tassello al vostro racconto, facendovi partecipi del fatto che, negli anni, i pagamenti dovuti ai docenti venivano ritardati di mesi con la scusa che Regione non avesse erogato i fondi. Quest’ultimo anno scolastico la situazione si è aggravata, e addirittura il personale dipendente ha subito ritardi di tre mesi sugli stipendi. Nonostante i ritardi, non sono mai mancato a scuola per salvaguardare i ragazzi, soprattutto quelli del quinto anno, e tutto questo impegno non è stato contraccambiato. Leggendo come venivano impiegati i fondi destinati ai lavoratori, mi sono sentito preso in giro. La furbizia della Fondazione sta nell’aver coinvolto persone sincere in progetti di sostegno, mentre Nembrini e i suoi collaboratori si autocelebravano, con scene tragicomiche come quella della ruspa, il muro abbattuto e la Marcia su Roma. Questi personaggi, potenti e autoreferenziali, si ammantano di valori cristiani pur sottraendo risorse ai propri sottoposti”.