Crisi

Sanpellegrino senza bollicine, la crisi continua: ipotesi contratto di solidarietà per i dipendenti

Ora per i 440 lavoratori dello stabilimento di Ruspino, fra impiegati e operai, si profila la possibilità del ricorso al contratto di solidarietà.

Sanpellegrino senza bollicine, la crisi continua: ipotesi contratto di solidarietà per i dipendenti
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Alla San Pellegrino la situazione è difficilissima: la più famosa acqua minerale del mondo non riesce più a reperire quantità sufficienti di anidride carbonica da aggiungere all’acqua (ma pure le altre bibite gassate ne soffrono, aranciata e chinotto sono in crisi). Risultato: il prodotto è in pericolo, le quantità di bottiglie sono state drasticamente ridotte. Va molto meglio a Ferrarelle e Uliveto, che sono “effervescenti naturali”.

Come riporta Prima Bergamo, quindici giorni fa, l’azienda di San Pellegrino (del gruppo Nestlé) aveva chiesto di fermare la produzione per due giorni, i lavoratori potevano usufruire di ferie o di permessi Rol, cioè legati alla riduzione dell’orario di lavoro.

Ora per i 440 lavoratori dello stabilimento di Ruspino, fra impiegati e operai, si profila la possibilità del ricorso al contratto di solidarietà. La richiesta viene dalla società e i sindacati ne hanno discusso ieri, venerdì 30 settembre, con l’assemblea dei lavoratori.

È vero, le attività umane stanno inquinando terribilmente l’atmosfera, l’anidride carbonica, gas non velenoso, intrappola il calore, lo trattiene a lungo e contribuisce all’effetto serra, cioè all’innalzamento della temperatura in atmosfera. Ma per l’industria recuperare l’anidride carbonica atmosferica non è facile, anzi, è troppo costoso.
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