Sanpellegrino senza bollicine, la crisi continua: ipotesi contratto di solidarietà per i dipendenti
Ora per i 440 lavoratori dello stabilimento di Ruspino, fra impiegati e operai, si profila la possibilità del ricorso al contratto di solidarietà.
Alla San Pellegrino la situazione è difficilissima: la più famosa acqua minerale del mondo non riesce più a reperire quantità sufficienti di anidride carbonica da aggiungere all’acqua (ma pure le altre bibite gassate ne soffrono, aranciata e chinotto sono in crisi). Risultato: il prodotto è in pericolo, le quantità di bottiglie sono state drasticamente ridotte. Va molto meglio a Ferrarelle e Uliveto, che sono “effervescenti naturali”.
Sanpellegrino senza bollicine
Come riporta Prima Bergamo, quindici giorni fa, l’azienda di San Pellegrino (del gruppo Nestlé) aveva chiesto di fermare la produzione per due giorni, i lavoratori potevano usufruire di ferie o di permessi Rol, cioè legati alla riduzione dell’orario di lavoro.
Ora per i 440 lavoratori dello stabilimento di Ruspino, fra impiegati e operai, si profila la possibilità del ricorso al contratto di solidarietà. La richiesta viene dalla società e i sindacati ne hanno discusso ieri, venerdì 30 settembre, con l’assemblea dei lavoratori.