Treviglio

Sanità e disservizi, prosegue la battaglia di "Sos Diritti"

Lo "Sportello Salute" è alla ricerca di nuovi volontari per ampliare l'orario di ricevimento degli utenti e seguire ancora più pratiche

Sanità e disservizi, prosegue la battaglia di "Sos Diritti"
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Lo sportello "Sos Diritti" è alla ricerca di nuovi volontari per ampliare l'orario di apertura e dare ancora maggior supporto agli utenti per ciò che riguarda sanità e disservizi. Lo scorso venerdì nella sede dell'Auser di Treviglio si è svolta una assemblea pubblica.

Sanità e disservizi, la battaglia di "Sos Diritti"

Prosegue senza sosta l’attività dello "Sportello Salute" promosso dall’associazione "SOS Diritti" e dal gruppo social "La gatta trevigliese" per supportare i cittadini nei ricorsi contro i ritardi nelle liste di attesa di ASST Bergamo Ovest. Attivo da dicembre 2023 ogni giovedì dalle 10 alle 12 nella sede di via Zenale, lo sportello è oggi alla ricerca di nuovi volontari per garantire più giorni di apertura al pubblico durante la settimana e per prendere in carico un numero sempre maggiore di ricorsi individuali in vista di futuri ricorsi collettivi.

"Dopo aver raccolto la documentazione necessaria - ha raccontato l’attivista e volontaria Isa durante l’assemblea pubblica tenuta lo scorso venerdì nella sala Auser di viale Merisio - noi compiliamo il modulo per il ricorso e lo inviamo tramite pec all’ASST, che solitamente ricontatta il ricorrente nell’arco di una decina di giorni per fissare un nuovo appuntamento che rispetti stavolta le tempistiche imposte dalla ricetta. In genere, consigliamo di accettare sempre il primo appuntamento fornito dal CUP, perché con esso possiamo dimostrare che non è stata rispettata la classe di priorità della ricetta e vincere il ricorso".

Proprio come accaduto a Marco, che ad agosto ha chiesto aiuto all’amministratore de "La gatta trevigliese" Alessandro Iocco.

"Lo scorso 30 luglio - ha ricordato - il mio medico di base mi ha prescritto una visita con una ricetta che aveva classe di priorità P, ovvero programmabile entro 120 giorni. Ciononostante, il CUP mi aveva dato appuntamento per il 20 marzo 2025 e questo mi ha spinto a contattare Alessandro e lo Sportello Salute per fare ricorso. E ha funzionato, perché sono stato ricontattato per fissare un nuovo appuntamento e tra un mese circa farò la visita".

Il caso di Marco però, non è l’unico che ha ottenuto esito positivo.

"Dal 2023 - ha aggiunto lo stesso Iocco - abbiamo seguito una trentina di ricorsi, il 95% dei quali sono stati vinti. All’inizio l’esito arrivava nell’arco di un paio di settimane, ora invece al massimo entro una settimana. Tali tempistiche si sono ridotte perché i ricorsi sono stati inviati tutti dagli stessi indirizzi pec, ovvero il mio e quello di “SOS Diritti”. Questo ci ha fatto crescere in termini di credibilità, in quanto le istanze di tanti cittadini raccolte da un’unica entità hanno un peso maggiore rispetto a quelle inviate singolarmente ed è molto più difficile che vengano ignorate. Ho accettato di unire le forze con “SOS Diritti” in difesa del diritto alla salute di tutti i cittadini per impedire la transizione verso una sanità privata, che è prerogativa di pochi ricchi privilegiati. Noi abbiamo la fortuna di poter contare ancora su un sistema sanitario nazionale pubblico, a cui tutti possono e devono accedere, ma dobbiamo combattere tutti insieme per far sì che esso rimanga tale".

Lo sportello si rivolge ai ceti popolari contro la privatizzazione della sanità

Fabio Cochis durante l'assemblea dello "Sportello Salute"

"Il nostro sportello - gli ha fatto eco Fabio Cochis di “SOS Diritti” - si rivolge soprattutto ai ceti popolari, che rischiano di vedersi negato il diritto alla salute e alle cure a vantaggio delle politiche di privatizzazione della sanità. La dilatazione dei tempi nella prenotazione degli esami, infatti, produce un sempre maggiore spostamento dei pazienti verso la sanità privata, che ovviamente ha dei costi che non tutti possono permettersi. Nei prossimi anni, rischiamo di assistere a una sanità privata che cresce di importanza a discapito di quella pubblica, con i settori sociali più bassi che saranno costretti a non curarsi più, incidendo negativamente sulla qualità di vita di tutti i cittadini. Il nostro sportello dunque, è uno strumento di lotta attraverso cui non vogliamo soltanto aiutare il singolo individuo, ma vogliamo anche impedire lo smantellamento della sanità pubblica in favore di quella privata, passando dai ricorsi singoli a quelli collettivi".

Tali azioni collettive sono già state intraprese a Lodi e a breve verranno avviate anche nei distretti di Melegnano e Martesana, come confermato da Giovanna Capelli, portavoce del "Coordinamento Lombardo Sportelli Salute".

"Non basta fare ricorso individuale, perché pur vincendoli tutti alla fine la disorganizzazione del sistema sanitario resterebbe inalterata - ha riferito -. Al contrario, raggruppando gli esiti positivi dei singoli ricorsi individuali e promuovendo un’azione legale collettiva, si può compiere un passo importante verso il cambiamento del sistema. Io non sono un medico, nella vita ho fatto prima l’insegnante e poi la preside, ma ho deciso ugualmente di impegnarmi per impedire che la sanità lombarda venga privatizzata. L’attività dei nostri sportelli funziona perché secondo la Costituzione italiana il diritto alla salute è un diritto fondamentale per ogni individuo ed è di interesse per la collettività. Tutti i cittadini italiani hanno diritto di curarsi, non solo quelli più ricchi che hanno risorse economiche sufficienti per accedere alla medicina privata".

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