Salta il rinnovo dell'integrativo, sciopero alla Marcegaglia Carbon Steel
Oggi, 17 ottobre, sono state proclamate due ore di sciopero al termine di ciascun turno e questa mattina si è tenuto anche un presidio di fronte ai cancelli
Salta l'accordo sul rinnovo del contratto integrativo e alla Marcegaglia Carbon Steel di Boltiere, lo stabilimento bergamasco dedicato alla
produzione di tubi per applicazioni automobilistiche, oleodinamiche e meccaniche, dove lavorano circa 250 dipendenti, scatta lo sciopero.
Sciopero alla Marcegaglia
Dopo la rottura delle trattative al termine dell’incontro di mercoledì scorso, è il momento ora della mobilitazione alla Marcegaglia Carbon Steel di Boltiere. Per oggi, 17 ottobre, sono state proclamate due ore di sciopero al termine di ciascun turno e questa mattina si è tenuto anche un presidio di fronte ai cancelli dell’azienda.
“Nel confronto dell’11 ottobre l’azienda ci ha posto di fronte a un vero e proprio aut aut, escludendo dal tavolo larga parte delle nostre rivendicazioni se non avessimo prima acconsentito a introdurre un premio di risultato con un meccanismo di flessibilità a nostro avviso penalizzante, che infatti è stato largamente bocciato dal referendum che abbiamo sottoposto ai lavoratori”, ha spiegato oggi Vittorio Tornaghi della FIOM-CGIL di Bergamo.
"Si discuta di tutto non solo di ciò che conviene"
“Lo sciopero del primo turno, questa mattina, ha visto un’adesione pressoché totale da parte degli operai - prosegue il sindacalista - Da domani, quando anche i lavoratori del turno notturno avranno incrociato le braccia, tenteremo di riaprire il tavolo del confronto, forti proprio di quella che si sta profilando come una buona riuscita della mobilitazione. Chiederemo di discutere di tutti gli argomenti della nostra piattaforma, non solo di quelli che l’azienda preferisce. Ad esempio vogliamo concentrarci sulla rimodulazione del salario di ingresso imposto dall’azienda anni fa e che noi consideriamo troppo basso, per troppo tempo. Ma anche sulle necessarie modifiche del premio di risultato in caso di malattia, perché al momento si esclude dall’erogazione una larga fetta di lavoratori, che anche solo con pochi giorni di malattia nell’arco di un anno perdono il diritto”.
La mobilitazione, proclamata unitariamente da FIOM-CGIL e FIM-CISL, prevede anche il blocco del lavoro straordinario per i prossimi giorni. È stato anche già deciso un ulteriore pacchetto di otto ore di sciopero.
Il salario di ingresso
“L’azienda non ha voluto affrontare una serie di questioni su richieste non di natura salariale ma normativa, perché i lavoratori non hanno accettato ulteriore flessibilità di orario, e ha interrotto ogni disponibilità anche sugli altri versanti. Oggi l’adesione dei lavoratori è stata molto alta – ha confermato Roberto Toodaro, di FIM CISL Bergamo - FIM da anni chiede l’abolizione o la riduzione del salario di ingresso e avevamo accolto con piacere la disponibilità dell’azienda a aprire su questo versante (tra l’altro, aspetto già sottoscritto in altri stabilimento del gruppo). Speriamo che l’azienda torni sui suoi passi e riapra una discussione costruttiva per arrivare a un accordo per il bene di tutto lo stabilimento”.