Rubava energia elettrica per coltivare la marijuana, scoperta una piantagione a Bariano
La scoperta dei carabinieri in seguito a un intervento per un principio di incendio nel capannone
Si era allacciato abusivamente al quadro elettrico del capannone per coltivare in tranquillità una piantagione di marijuana. Scoperto e denunciato dai carabinieri di Treviglio. Succede a Bariano.
Principio di incendio
A portare alla luce una vera e propria piantagione di marijuana, nascosta in un capannone nell'area industriale di Bariano, sono stati i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Treviglio, intervenuti martedì sera, 23 gennaio 2024, in seguito alla segnalazione di un principio di incendio all’interno di un capannone, nel locale in cui erano collocati i contatori elettrici.
Ruba energia per coltivare la marijuana
I tecnici della società elettrica, intervenuti sul posto, però hanno notato un'anomalia. Le verifiche, infatti, hanno permesso di scoprire l’esistenza di un allaccio abusivo della corrente elettrica che alimentava quel capannone e, all’interno dello stesso, è stata rinvenuta una
piantagione di marijuana composta da 152 piante e 128 germogli, contenuti in appositi vasi con terriccio.
La coltivazione, perfettamente concepita e “organizzata”, era servita da un impianto di areazione e un impianto di riscaldamento per favorire la crescita e la maturazione delle piante. I carabinieri hanno subito rintracciato il legittimo proprietario del capannone, un imprenditore albanese incensurato, che ha ammesso di essere proprietario anche delle piante.
Denunciato un albanese
Il capannone, le piante per l’estrazione dello stupefacente e i relativi impianti di riscaldamento e di aerazione sono stati sottoposti a sequestro. Al termine delle formalità di rito, il responsabile è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bergamo per il
reato di produzione illecita di sostanze stupefacenti. Per il furto di energia elettrica a lui attribuito, sarà formalizzata la relativa querela da parte della società elettrica. Gli accertamenti tecnici qualitativi stabiliranno la quantità di principio attivo ricavabile dalle piante e quindi quanto avrebbe fruttato sul “mercato” la vendita dello stupefacente sequestrato. Sono in corso le ulteriori indagini finalizzate ad accertare il coinvolgimento di eventuali complici.