Domenica è stata conferita la Medaglia d’Onore dello Stato Italiano, ritirata con commozione dalle tre figlie Elide, Maria Vittoria e Dina nel ricordo di un padre che pagò con la prigionia il suo atto di fedeltà ai valori della libertà e della dignità umana.
Il rifiuto che divenne Resistenza
È stato il suo rifiuto, pronunciato all’atto della cattura, a segnare il destino di Attilio Ottolini. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando i militari italiani furono chiamati a scegliere se aderire alla Repubblica Sociale di Salò o finire prigionieri dei tedeschi, Ottolini disse “no”. Per questo fu deportato in Germania, diventando uno dei 650mila Internati Militari Italiani (IMI) che, con la loro scelta di coscienza, attuarono la prima forma di Resistenza. Una Resistenza silenziosa, fatta di dignità e sacrificio: 40mila di loro non fecero mai ritorno. Alla memoria di Attilio Ottolini, nel corso della cerimonia del 4 Novembre a Romano , è stata conferita la Medaglia d’Onore dello Stato Italiano, ritirata con commozione dalle tre figlie Elide, Maria Vittoria e Dina, nel ricordo di un padre che pagò con la prigionia il suo atto di fedeltà ai valori della libertà e della dignità umana.

Una vita semplice dopo l’orrore
Nato nel 1923, arruolato nella Regia Marina a Venezia, Attilio Ottolini venne fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943, dopo l’affondamento della sua nave nel Mar Egeo. Deportato in un campo di internamento nei pressi di Berlino, vi trascorse lunghi mesi di fame e privazioni, rifiutandosi sempre di combattere per Hitler e per la Repubblica di Mussolini. Al rientro in Italia, tornò alla sua vita semplice. Per oltre 26 anni lavorò come bidello alla scuola elementare “De Amicis” di Romano, diventando una figura conosciuta e stimata da intere generazioni di studenti. Un uomo umile, ma portatore di un coraggio che la comunità non ha dimenticato.
La cerimonia e le parole del sindaco
Le celebrazioni si sono concluse con un corteo cittadino e con la deposizione di fiori alle cappelle cimiteriali dedicate ai caduti delle guerre mondiali. Attraverso gesti come questo, Romano rinnova ogni anno il suo impegno a non dimenticare chi, come Attilio Ottolini, seppe scegliere la via più difficile: quella dell’onore e della libertà. Il sindaco Gianfranco Gafforelli ha ricordato il valore simbolico di questo gesto di memoria:
“Anche quest’anno la nostra comunità si è riunita per rendere omaggio ai caduti di tutte le guerre e per celebrare l’Unità Nazionale. – ha detto – Un momento di profonda partecipazione e riconoscenza, arricchito dalla presenza delle autorità civili, militari e religiose, del Consiglio Comunale dei Ragazzi, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e dei nostri studenti. Durante la cerimonia è stata consegnata la Medaglia d’Onore alla memoria di Attilio Ottolini ai suoi familiari, come segno di riconoscenza e memoria. Un sentito ringraziamento al Corpo Civico Musicale “G.B. Rubini”, a tutti i partecipanti e ai cittadini che hanno preso parte alla manifestazione, contribuendo a mantenere vivo il valore dell’unità e della memoria”.
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