A Coccaglio

Ritrovata la 35enne scomparsa da Alzano Lombardo: era in un appartamento occupato tra droga e armi

Si era allontanata volontariamente da casa, ma la famiglia la cercava da dieci giorni

Ritrovata la 35enne scomparsa da Alzano Lombardo: era in un appartamento occupato tra droga e armi
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E' stata ritrovata la 35enne scomparsa da una decina di giorni da Alzano Lombardo. Si trovava in un appartamento occupato abusivamente a Coccaglio, in provincia di Brescia, tra droga e coltelli insieme a quattro persone tutte denunciate. Ne dà notizia Prima Brescia.

Ritrovata la 35enne scomparsa

La donna, una 35enne italiana residente ad Alzano Lombardo, la cui scomparsa era stata denunciata dieci giorni fa dai genitori è stata ritrovata all'interno di un appartamento oggetto di una perquisizione scattata al termine delle indagini condotte dalla Polizia locale di Coccaglio e Cologne. La donna, che si era allontanata volontariamente, è stata sottoposte a verifiche al Pronto soccorso, prima di essere riconsegnata alla famiglia.

Droga e coltelli, quattro denunce

L'operazione della Polizia locale di Coccaglio e Cologne, coordinata dal comandante Luca Leone, è scattata in seguito alle indagini partite da una denuncia per rapina e spaccio in stazione. Gli agenti hanno effettuato una perquisizione all'interno di un appartamento frequentato da stranieri e già soggetto a provvedimento per abuso edilizio e sprovvisto di utenze domestiche.

Nei locali sono state identificate quattro persone nei confronti dei quali è scattata la denuncia per detenzione di droga ai fini di spaccio. Gli agenti, infatti, hanno rinvenuto cocaina, occultata nell'appartamento, e conservata in ovuli termosigillati oltre a denaro contante provento dell'attività di spaccio. Nella camera da letto erano presenti anche diversi coltelli e materiale utile alla pesatura e al confezionamento della droga.

Decreto di espulsione per due trentenni clandestini

All'interno dell'appartamento sono stati sottoposti a fermo di Polizia anche due trentenni clandestini di origine tunisina successivamente identificati tramite rilievi fotosegnaletici e verso i quali, grazie al coordinamento con l'ufficio espulsioni della Questura di Brescia e la Procura della Repubblica informata sui fatti, è stato emesso un decreto di espulsione dallo Stato italiano con accompagnamento alla frontiera tramite il trasporto presso un centro di permanenza per stranieri in attesa del rimpatrio.

 

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