Romano

Richieste insistenti e gruppi che fanno paura: disagi nella zona commerciale

Negli ultimi mesi sono emerse problematiche di convivenza sul piazzale dove c’è l’ex Hotel La Rocca a Romano

Richieste insistenti e gruppi che fanno paura: disagi nella zona commerciale
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Negli ultimi mesi sono emerse problematiche di convivenza sul piazzale dove c’è l’ex Hotel La Rocca a Romano.

Disagi

Disagi e sporcizia nella zona commerciale, torna il problema della gestione dei richiedenti asilo dell’ex Hotel La Rocca. Sembravano ormai passate le polemiche riguardanti l’ospitalità dei richiedenti asilo nel centro di prima accoglienza di Romano situato all’ex Hotel La Rocca ma negli ultimi giorni delle problematiche di convivenza sono riemerse. Nell'area commerciale dove si trova l’ex Hotel sono alte aperte da tempo diverse attività commerciali, supermercato, bar che hanno risollevato il flusso di persone nell’area, che di fatto è rifiorita dal punto di vista dell' attrattività commerciale. Un'attrattiva che però è minata dalla presenza a volte, negli ultimi tempo frequente, molesta dei richiedenti asilo ospitati all’Hotel La Rocca.

Convivenza

Gli ospiti infatti che entrano ed escono dal centro di accoglienza liberamente spesso stazionano nel piazzale dove si trovano anche le attività commerciali negli ultimi tempi hanno cominciato interagire con la clientela chiedendo monete. Richieste all'esterno delle attività commerciali che spesso, soprattutto nei confronti di donne sole, diventano insistenti al punto da diventare una vera e propria molestia. Richieste insistenti che unite ai rifiuti abbandonati che spesso i commercianti si ritrovano a pulire, stanno iniziando a preoccupare gli avventori. Eppure le problematiche di quest'area sembravano ormai passate.

Precedenti

Nel recente passato infatti fatti di cronaca come l’allagamento dei locali dell’Hotel e l’intossicazione di sessanta richiedenti asilo( tutto avvenuto in una notte di ottobre dell’anno scorso) avevano fatto emergere una situazione di sovraffollamento della struttura, arrivata ad ospitare più di 160 persona quando la capacità massima è di 122. Ma non solo. A preoccupare era anche la mancata sorveglianza della struttura da parte della cooperativa che ha in carico la gestione dei richiedenti asilo, liberi di muoversi sul territorio a loro piacimento e che spesso una volta fuori non rientrano più nel centro di accoglienza. Tutto questo aveva causato uno scontro tra l'allora sindaco Sebastian Nicoli e il Prefetto di Bergamo, culminato quando l’ex primo cittadino si era rifiutato di concedere la residenza ai richiedenti asilo.

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