Raccolta fondi musicale per l'ospedale di Treviglio sulle note di De Andrè (e non solo)
L'idea solidale (molto apprezzata dal pubblico) di Fernando Tovo, chitarrista degli "Ottocento".
Una raccolta fondi musicale per l’ospedale di Treviglio-Caravaggio nel pieno dell’emergenza. E’ dal 13 marzo che Fernando Tovo, cantautore caravaggino noto al grande pubblico per essere il chitarrista degli «Ottocento», si connette in diretta Facebook e Instagram alle 18.30 per offrire dei mini-concerti della durata di circa mezz'ora durante i quali raccoglie donazioni per l’ospedale di Treviglio-Caravaggio. Un’idea molto apprezzata dai suoi tanti fan che ogni giorno non mancano all’appuntamento per ascoltare un po' di buona musica.
Una raccolta fondi musicale per l'ospedale di Treviglio
"Il giorno dell'estensione della zona rossa a tutta l'Italia sono andato a letto preoccupato e profondamente emozionato e, come credo tutti, non ho dormito molto - ha spiegato Fernando Tovo - La mattina dopo l'idea era nata: non potrò uscire ma posso fare la mia (piccola) parte anche da casa, con la musica. Finora (31 marzo) ho raccolto 1020 euro, grazie alla donazione di decine di persone. Sono pochi ma ne sono comunque felice".
De Andrè, Gaber, Jannacci, ma anche i Beatles...
Ogni giorno sto suonando e cantando (anche se non sono un super cantante eh...) canzoni sempre diverse - non ho mai risuonato due volte lo stesso brano se non su richiesta. Ogni sera cerco di creare un equilibrio tra pezzi italiani, stranieri e brani miei.
La scelta non è del tutto casuale, ci sono temi che evito e altri che cerco. Le canzoni, sopratutto quelle belle, sono così potenti perché richiamano emozioni e avvenimenti che ognuno di noi può aver vissuto, e in questi giorni più che mai alcuni testi suonano profetici o drammatici o anche solo più emozionanti in relazione a quanto ci sta accadendo.
Se dovessi scegliere un brano per descrivere l'attuale momento direi «El purtava i scarp del tennis» di Jannacci perché ci ricorda che tutti, in fondo, siamo uguali, che gli ultimi soffrono pure loro anche se non li vediamo. Anche se adesso magari lo capiamo un po' meglio.
Leggi la lunga intervista all'artista sul Giornale di Treviglio di venerdì 2 aprile. In edicola, o sullo sfogliabile online QUI