Il personaggio

Quarantena, non ti temo: Damiano corre un'intera maratona in giardino

L'iniziativa (benefica) di un assicuratore di Boltiere.

Quarantena, non ti temo: Damiano corre un'intera  maratona in giardino
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Ha corso 42 chilometri girando in tondo nel suo giardino in poco più di cinque ore. Protagonista dell'impresa è stato un assicuratore di Boltiere iscritto al gruppo sportivo dei Podisti faresi, che dopo lo stop imposto al jogging ha deciso di riabilitare  con una corsa ai limiti dell'incredibile la categoria dei runners,  tanto bistrattati - probabilmente anche un po' eccessivamente - nei giorni scorsi. Si è inventato una  maratona in solitaria, attorno alla sua abitazione, in giardino. E l'ha corsa tutta: 420 giri.

L'iniziativa benefica

L'idea, racconta Damiano Belliotti, è arrivata  per caso

"Nella vita faccio l’assicuratore, ma amo molto anche lo sport. Ho corso sui go-kart per anni, finché due anni fa non ho deciso di iniziare a correre con il gruppo di Fara, innamorandomi del mondo del podismo" spiega. "Trovarmi in quarantena a casa è stato surreale, sia dal punto di vista sportivo che da quello emotivo e lavorativo. Prima che succedesse tutto questo stavo preparando la maratona di Milano, che si sarebbe dovuta svolgere il 5 aprile. All’inizio la mia preoccupazione maggiore riguardava la salute della mia famiglia e dei miei cari, e chiaramente anche il mio lavoro. Il discorso sportivo è arrivato in un secondo momento, ma mi ha creato un problema perché la corsa effettivamente crea molta dipendenza sia a livello fisico che mentale. Mancando la corsa, mi è venuto meno un paletto di sostegno per superare le difficoltà della vita quotidiana".

Troppi insulti ai podisti: "Non siamo untori"...

Dopo alcuni insulti ricevuti da un automobilista durante una corsetta nelle prime fasi dell'emergenza, Damiano ha quindi deciso di dimostrare il senso di responsabilità e la bontà d’animo propria dei podisti, e l’ha fatto a modo suo.

"Nell’ultimo periodo noi podisti siamo stati presi di mira in modo sconsiderato, come se fossimo gli untori della situazione, e questo mi ha fatto male - spiega -  Così quando anch’io sono stato bersagliato da critiche per questo motivo, ho ripiegato su un paio di allenamenti con il tapis-roulant. Ma non era la stessa cosa... Allora ho misurato il mio giardino, accorgendomi che il suo perimetro è lungo 100 metri esatti. Non ci ho pensato molto: mi sono svegliato sabato (della scorsa settimana, ndr) e trovando la giornata ottimale a livello di clima, ho deciso di correre la maratona per cui mi ero preparato direttamente in giardino".

La moglie pensava a uno scherzo...

Dopo aver informato la moglie, che inizialmente credeva fosse uno scherzo, e aver allestito un piccolo ristoro fai da te sul prato, Damiano ha iniziato a correre attorno alle 10 e ha proseguito fino alle 15.30, con tutti gli accorgimenti del caso.

"Ogni due kilometri ho cambiato senso di rotazione, per non affaticare sempre la stessa gamba durante le curve, e ogni sei kilometri facevo un piccolo break al ristoro. Ho anche deciso di donare un euro per ogni kilometro percorso, che avrei quadruplicato in caso di completamento della maratona. Con questa motivazione sono riuscito a completare l’impresa, donando anche 168 euro".

Quattro euro per ognuno dei 42 chilometri percorsi in... oltre 400 giri attorno all'abitazione. Un gesto nobile, in cui l'ha seguito anche il resto del gruppo dei Podisti Faresi:  nei giorni scorsi hanno versato mille euro per gli ospedali di Treviglio e Romano. Quanto a Damiano, il giorno successivo ha presentato tutti gli acciacchi e i dolori del caso, ma il suo umorismo è rimasto intatto.

"Un'altra maratona in giardino? Mai più. La prossima volta donerò anche senza correre".

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