"La mediazione culturale è inutile". E l'opposizione boccia il Piano di diritto allo studio.
A Torre Pallavicina un progetto dedicato alla mediazione culturale non ha trovato il consenso della minoranza, innescando l'ira dell'Amministrazione
E’ passato il Piano di diritto allo studio, tuttavia con i voti contrari del gruppo di minoranza «Bene Comune», capeggiato da Roberta Paloschi. In realtà la Paloschi avrebbe pure votato in modo positivo, ma alla fine non l’ha fatto perché nel Piano c’era un progetto riguardante la mediazione culturale, ritenuto dalla stessa «inefficace e non necessario».
L'ira di Suardi
Fatto che ha letteralmente sconcertato il vicesindaco Diego Suardi, che proprio non riesce a concepire come si possa «votare un piano che è esclusivamente a favore dei ragazzi». Infatti, come ha precisato Suardi, gran parte degli investimenti servono a coprire le attività che gli insegnanti propongono all’Amministrazione. Inoltre il Piano varia di poco rispetto all’anno passato, in termini di cifre e di capitoli.
"Per fortuna abbiam vinto noi..."
«Non riesco a capacitarmi come sia possibile che abbiano votato contrari – ha ribatito Suardi – infatti, le critiche mosse dalla minoranza non sono supportate dall’esperienza. Perché che io sappia loro nella vita fanno tutt’altro. L’unica spiegazione è che la loro è una posizione presa. Sono tuttavia curioso di sapere quali siano le motivazioni del gruppo di minoranza. Inoltre da tempo dicevano che avrebbero fornito spiegazioni tramite la loro pagina ufficiale di Facebook. Delucidazioni che sono arrivate molto più tardi di quanto non avessero promesso. Di tutta questa storia una cosa è certa. I bambini di Torre saranno di certo grati per il loro “no”. E a questo punto penso che sia stato positivo che siamo stati noi a vincere le elezioni».
La replica
Non è tardata ad arrivare la replica del capogruppo di minoranza. «Avremmo votato a favore del piano diritto allo studio – ha spiegato la Paloschi – ma la presenza del progetto il cui contenuto mira alla ricostruzione della storia personale e migratoria dell'alunno straniero, con l'aiuto del “mediatore culturale" non può avere il nostro voto favorevole». Non si tratta di una presa di posizione. Secondo «Bene Comune» è una questione di priorità.
Questione di priorità
«Il sindaco, durante la seduta del Consiglio comunale – ha continuato – ha risposto che esistono i progetti erasmus ma i nostri italiani all'estero, dove si paga vitto alloggio e quanto serve per il percorso di studi con il sussidio di borse di studio per gli studenti migliori. Noi avremmo preferito che queste somme fossero destinate alle famiglie per il trasporto alunni della scuola media di pumenengo. Ecco perché abbiamo votato in modo contrario. E’ una questione di priorità e di interesse per i nostri cittadini».