Processo autobus dirottato, le testimonianze: "Mia figlia è ancora terrorizzata"
Un'esperienza traumatica, quella vissuti dagli studenti della Vailati, che ha lasciato strascichi pesanti.
Nuova udienza ieri, lunedì 16 dicembre 2019, per il processo per l’autobus dirottato a San Donato Milanese. A parlare, questa volta, sono le madri di alcuni degli studenti sequestrati e minacciati di morte dal 47enne senagalese.
Processo autobus dirottato
“Non sono un assassino né un terrorista e mi auguro che giustizia sia fatta anche per noi africani”.
Fanno ancora discutere le dichiarazione spontanee nell’ultima udienza di lunedì 9 dicembre 2019, in aula da, il senegalese che il 20 marzo 2019 ha dirottato un autobus sequestrando cinquanta bambini.
Dirottato da Crema a San Donato
Tutti ricordano quella drammatica mattina, quando Sy, 47enne senegalese, sequestrò una cinquantina di bambini della scuola media Vailati di Crema, più le insegnanti e una bidella, dando poi fuoco al mezzo nel tragitto verso l’aeroporto di Linate. Una tragedia che poteva avere dimensioni tremende, ma che è stata evitata grazie alla telefonata di un paio di ragazzini e al pronto intervento dei carabinieri.
Testimonianze shock delle mamme
In aula la testimonianza dei genitori dei ragazzini: una mamma ha raccontato che la figlia dopo aver visto una fascetta da elettricista ed è scoppiata a piangere, proprio ricordando quella drammatica giornata:
“Con questa sono stata legata”, ha detto.
Un’altra mamma ha riferito che sua figlia, dopo quel giorno, ha manifestato ansia e disturbi durante la notte, inoltre sta male quando sente puzza di benzina.