Cronaca

Presentato all’assemblea del comitato di frazione di Vidalengo il progetto delle tre rotonde lungo al Sp 132

In un clima rovente, il sindaco Claudio Bolandrini ha spiegato il piano che l'Amministrazione sta portando avanti per risolvere il problema del traffico

Presentato all’assemblea del comitato di frazione di Vidalengo il progetto delle tre rotonde lungo al Sp 132

Un comitato di frazione rovente quello che è andato in scena lunedì primo dicembre a Vidalengo, dove è stato pesentato il progetto viabilistico che prevede tre rotonde sulla Sp 132, con la presidente Anita Rota e il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini contestati da alcuni cittadini agguerriti.

 Tre rotonde lungo al Sp 132

Troppo traffico, residenti di via Donizetti esasperati

Che sarebbero volate scintille si evinceva già dai video postati sui social da un gruppo che si è firmato “Gli esasperati di via Donizetti”, che ha appeso striscioni lungo la strada giovedì 27 novembre, subito fatti rimuovere dalle Forze dell’ordine. Immagini che hanno acceso il popolo del web.
Una protesta più che legittima viste le condizioni del traffico che negli ultimi 30 anni è cresciuto a dismisura, con rumore, vibrazioni, inquinamento e incidenti che da tanto tempo i residenti sono costretti a sopportare e che per qualcuno sono ormai intollerabili. Peccato che sia esplosa giusto il giorno dopo che il Consiglio comunale ha approvato la modifica al Piano dei servizi per l’inserimento nella cartografia comunale della nuova rotatoria prevista lungo la Sp 132, in corrispondenza con via Bolagnos. Una seduta che, purtroppo, come di norma, non ha visto che pochi cittadini presenti.

Il progetto presentato all’assemblea convocata dal comitato di frazione di Vidalengo

Un ampio progetto quello che si sta sviluppando, di cui il sindaco ha dato un’illustrazione dettagliata durante la riunione indetta dal comitato di frazione tenuta alle 21, nella sala dell’oratorio, dove erano presenti una trentina di persone, tra cui il vicesindaco Ivan Legramandi, l’assessore a Cultura, Turismo e Commercio Juri Cattelani, la consigliera di maggioranza Mariarosa Castagna e la comandante della Polizia locale Cristiana Vassalli. Ma andiamo con ordine.

Le interlocuzioni in corso

Il primo cittadino ha informato la platea sullo status quo.

“Il problema non riguarda solo via Donizetti ma la viabilità di carattere provinciale relativa all’interconnessione con altri Comuni – ha spiegato – infatti c’è un’interlocuzione attualmente in corso con Provincia, Regione Lombardia e Ministero dei Trasporti. Ho scritto a quest’ultimo approfittando della possibilità di presentare osservazioni sul raccordo autostradale Treviglio-Bergamo, che potrebbe avere ricadute ulteriormente negative sul collegamento Caravaggio-Brignano-via Donizetti negli orari di punta. Questo per portare la questione di Vidalengo al tavolo di discussione e far valutare positivamente tra le opere di miglioramento della viabilità ordinaria, se mai faranno l’autostrada, anche la famosa bretella prevista dal Pgt che si attende da decenni. Con Regione Lombardia invece sto cercando di trovare le risorse che ci mancano: il Comune le avrebbe avute se avessimo realizzato l’interporto, che però avrebbe portato otto volte tanto il volume di traffico rispetto a quello di oggi”.

Il progetto

Attraverso delle slides il primo cittadino ha poi illustrato le opere che si intendono realizzare.

“Il Pgt prevedeva in loco una bretella già nel 2004, poi il progetto venne modificato nel 2013 – ha chiarito – Lo scorso luglio abbiamo commissionato uno studio di fattibilità tecnico-economica per realizzarla insieme a una rotatoria all’altezza del cimitero. Tutta l’operazione cuba circa quattro milioni di euro ma, per l’altra rotatoria all’altezza del ristorante ‘Joseph’, che costa 650mila euro, la Provincia ha già stanziato 450mila euro e il Comune ha impegnato gli altri 200mila con una variazione di Bilancio approvata in Aula mercoledì della scorsa settimana. Progettazione e inizio lavori sono previsti nel 2026, la conclusione entro i primi mesi del 2027”.

Quindi è passato alla seconda parte del progetto.

“Nel frattempo la ditta ‘Isover Saint-Gobain’ ha avanzato la richiesta di una trasformazione della rete produttiva che, in un primo momento, prevede l’affiancamento della produzione di lana di vetro attuale con quella di lana di roccia – ha affermato – in prospettiva andrà a sostituirla. Lo sviluppo dell’azienda avviene però in parte su terreni di sua proprietà e in parte sul territorio di Treviglio. Tuttavia, avendo l’attività una ricaduta sovracomunale, il progetto è stato proposto agli enti competenti: la Provincia e il nostro Comune. Dovrà essere sottoposto alla Valutazione dell’impatto ambiente (Via) e, sebbene la lana di roccia dovrebbe avere ricadute negative inferiori rispetto a quella di vetro, queste permangono e quindi si ragiona in termini di compensazioni ambientali. La prima cosa che in questi casi viene richiesta è però se lo sviluppo sta in piedi dal punto di vista viabilistico: l’Amministrazione ha risposto con fermezza di no, viste le difficoltà che ci sono già adesso. Pertanto ‘Saint-Gobain’ ha proposto una nuova rotatoria di cui si farebbe interamente carico per un costo di 1 milione 150mila euro, che dovremmo vedere realizzata anche lei all’inizio del 2027”.

Bolanadrini ha successivamente fatto una considerazione, perché un cittadino ha subito sollevato delle perplessità.

“Le due rotatorie non risolvono il problema da sole, ma sono condizione essenziale per realizzare la bretella – ha chiarito – perché la connessione tra questa e via Donizetti non si può fare con un incrocio a raso né con le sopraelevate modello Los Angeles… costerebbe troppo e non ci sarebbe spazio. E, seduti al tavolo della Regione e del Ministero dei Trasporti, un conto è cercare di portare a casa quattro milioni di euro, un altro due o ipotizzare un mutuo da parte del Comune. Siamo a metà del guado”.

Infine ha parlato della terza fase del progetto.

“Per la bretella mancano 430 metri di strada e la terza rotonda, in zona cimitero, opere che costano due milioni di euro – ha detto – Ci siamo mossi per acquisire la terra sulla quale dovrà passare la bretella: l’accordo bonario eviterebbe l’esproprio contenendo tempi e costi, visto il valore industriale dell’area. Tuttavia, qualora alla ‘Saint-Gobain’ quell’area dovesse servire e non fosse ceduta, il valore di un eventuale esproprio è comunque calcolato nei due milioni di euro dello studio di fattibilità, e tratteremo con tutti i proprietari a livello di opere compensative: siccome propendiamo per un bosco che funga da polmone verde tra la bretella e il centro abitato, proporremo alla ditta la piantumazione e annessa irrigazione. È notizia di stamattina che i proprietari sono disponibili a cedere la terra come area standard. Siamo chiari: il traffico c’è e resta ma lo spostiamo da via Donizetti all’esterno, mettiamo in sicurezza l’intersezione di via Bolagnos, e rallenteremo il flusso dei veicoli”.

Il sindaco ha poi avanzato una proposta.

“Chiedo aiuto anche a voi – ha continuato – promuovete una petizione, che so avete già iniziato a proporre, ma andate oltre Vidalengo: Caravaggio, Brignano, Fornovo, Mozzanica. Se riusciamo a dimostrare che il problema è sovracomunale e riguarda l’interconnessione tra la Bassa e il capoluogo è più facile trovare i due milioni che mancano per la bretella”.

Il dibattito

Una volta conclusa la presentazione del progetto, si è aperto il dibattito e i toni si sono subito accesi. La prima cosa che in tanti hanno chiesto è stata la possibilità di posizionare autovelox per rallentare le auto che sfrecciano lungo via Donizetti, ma il sindaco e la comandante hanno spiegato che essendo una Provinciale urbana il prefetto non ha concesso l’autorizzazione.

“Tuttavia, se il progetto della bretella andrà in porto, la strada sarà declassata da provinciale a comunale urbana – ha evidenziato Bolandrini – e sarà possibile piazzare un lettore targhe di mezzi pesanti, rimettere in funzione il rosso-stop o installare dossi”.

In sala qualcuno allora ha chiesto una pattuglia della Locale ma anche questa soluzione non è fattibile.

“Un posto di blocco va segnalato 80 metri prima e non c’è spazio per far accostare i veicoli” ha chiarito Vassalli.

Impossibile anche chiudere la strada ai mezzi pesanti perché “è l’unica che gli consente l’accesso dai Comuni a nord alla Brebemi” ha spiegato ancora il sindaco. A questo punto il gruppetto di cittadini più risentiti ha fatto una domanda provocatoria: “Come mai però gli striscioni li avete tolti immediatamente?”.

“La Polizia locale vi ha consigliato di toglierli perché rischiavate una sanzione – ha ribattuto Bolandrini – I carabinieri infatti mi avevano chiamato avvisandomi, io non sapevo nemmeno che voi aveste affisso striscioni… peraltro con grande tempismo dopo l’approvazione in Aula dell’inserimento nella cartografia comunale del progetto”.

“Se non ce lo comunica come facevamo a saperlo?” ha replicato il più irruente, allora il sindaco si è seccato: “Il Consiglio è pubblico, dove vive? Ci sono i giornali, le commissioni, l’ordine del giorno…”. Ma anche il sito internet comunale, le bacheche, il cartellone luminoso. La tensione è salita.

“Chiami l’Arpa e faccia fare le misurazioni del rumore e dell’inquinamento atmosferico – ha chiesto lo stesso cittadino che per tutta l’assemblea ha ingaggiato un braccio di ferro con Bolandrini, non convinto che le rotatorie possano servire – E da qui al 2027 cosa faccio?”.

“Oggi non ho una soluzione, non sono il Padre Eterno” ha replicato il sindaco.

“Vorrei invitare Rota a vivere in via Donizetti solo una giornata” ha aggiunto un’altra cittadina piccata.

“Io invece a venire a un Consiglio comunale a vedere tutto il lavoro che c’è dietro, a vedere il lavoro negli uffici, quello del sindaco e degli assessori – ha gridato Rota perdendo le staffe – mai visto nessuno di voi presente, faticate a venire anche al comitato e non è stato facile trovare persone per costituirlo” quindi un’imprecazione.

Ne è seguito un vociare concitato finché è tornata la calma. I toni però sono rimasti aspri e sono intervenuti anche Legramandi e Vassalli. Si è insistito molto sul mancato rispetto dei limiti di velocità e del semaforo rosso, sulle condizioni dei marciapiedi, sull’impossibilità di dormire per i rumori, sulle vibrazioni che danneggiano le case. “Aspettano il morto” ha detto qualcuno. Altri hanno poi chiesto anche rassicurazioni sul dopo Bolandrini, che terminerà il mandato tra un anno e mezzo.

“L’obiettivo è di portare avanti il più possibile i lavori per la realizzazione delle prime due rotatorie e inserire negli accordi di programma dello sviluppo aziendale di ‘Saint-Gobain’ e delle attività più a nord questo investimento come opere di compensazione – ha affermato il sindaco – Politicamente qualcuno potrebbe dire che non è la priorità ma a questo punto votate chi lo mette nel programma elettorale, in ogni caso se dovesse esserci l’accordo di programma sarebbe un suicidio politico farlo saltare” .

Tante le domande e le osservazioni, tra il pubblico anche l’ex consigliere comunale Antonio Lazzarini, che ha proposto di favorire la coesione tra Comuni puntando sulla costituzione di comunità di pianura, e in chiusura una cittadina ha chiesto con fermezza “sistematica informazione da parte del comitato di frazione”. I botta e risposta sono continuati.

“Non ce la facciamo più – ha detto un’altra cittadina – per questo siamo così nervosi”.

“In un hanno e mezzo ho posto le condizioni per risolvere il problema – ha tagliato corto il primo cittadino – ci vuole tempo, se non sta bene prendo atto ma non accetto di essere fatto oggetto di provocazioni né accusato di inadempienza”.