Canonica

Ponte di Canonica, ancora tutto tace nonostante le proteste del sindaco

Nuovo appello del sindaco Cerea. Ma si va verso il rifacimento della gara, dopo lo stop ai lavori. Potrebbero volerci anni.

Ponte di Canonica, ancora tutto tace nonostante le proteste del sindaco
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Tutto tace ancora, sul fronte del ponte tra Canonica e Vaprio. Per ora, e chissà ancora per quanto tempo, nessuno metterà mano alla manutenzione straordinaria, attesa prima per anni e poi, appena iniziata, subito bloccata nell’estate scorsa, per un contenzioso con l’appaltatore. Il contratto poi è stato rescisso, attraverso una risoluzione consensuale, e la Provincia di Bergamo, responsabile del primo lotto dei lavori, non ha ufficialmente mai dichiarato quale sarebbe stata la sorte della riqualificazione. Obiettivo, rimettere a nuovo l'infrastruttura che scavalca l'Adda e collega le due province di Bergamo e Milano, percorsa ogni giorno da migliaia di auto.  Che "è in sicurezza", secondo gli enti superiori, nonostante gli evidenti segni del tempo. Una posizione che non convince del tutto il primo cittadino.

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Il sindaco e i ripetuti appelli a Provincia e Città metropolitana

"Vogliamo capire bene che cosa succederà ora, non lasceremo nulla di intentato - aveva già detto, qualche settimana fa, il sindaco di Canonica, Gianmaria Cerea, che aveva chiesto più volte nelle settimane precedenti alla Provincia di Bergamo e alla Città metropolitana di Milano l'emissione di un'ordinanza di divieto di transito per mezzi superiori a 35 quintali - I nostri cittadini sono preoccupati, e lo siamo anche noi. Il ponte è in sicurezza, dicono da più parti, ma lo voglio vedere per iscritto. Io non mi fermo: andremo in Regione se sarà necessario. Più passano le settimane e i mesi, più certe condizioni di equilibrio che oggi ci sono potrebbero mutare in peggio".

Ponte Canonica - Lo stato dell'infrastruttura (2)
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Ipotesi nuova gara per la messa in sicurezza

Tutto fa pensare che l’appalto dovrà essere di nuovo messo a gara, e non riassegnato al secondo classificato della prima gara (come Cerea invece auspicava).

"Da quanto ho appreso negli ultimi giorni – ha ribadito in questi giorni Cerea al Giornale di Treviglio – sembra che l’intenzione sia di rifare la gara. Con tutte le incognite e le conseguenze, io reputo, negative per i cittadini e la viabilità. Ci vorranno altri anni, allora? Quanto possiamo aspettare, prima che lo stato di salute del ponte divenga serio e davvero rischioso? A me non piace per nulla, questa situazione. Protesteremo e faremo sentire la nostra voce".

Nessuna risposta dagli enti superiori. "Ma farò presente anche il problema dell'inquinamento"

Per limitare la viabilità insistente sull’infrastruttura, Cerea aveva chiesto ai due enti di competenza provinciale l’emissione di un’ordinanza specifica (per impedire che i mezzi pesanti, sopra i 35 quintali, transitassero). "Non ho avuto alcuna risposta alle mie richieste verbali, nemmeno in via ufficiosa, ma nella lettera che sto completando e che presto invierò agli enti interessati, Regione Lombardia compresa, non mancherò di segnalare anche il problema gravoso dell’inquinamento portato da mezzi, non solo pesanti, ma ormai obsoleti in termini di emissioni – ha aggiunto il sindaco – E’ la Regione a dover emettere un’ordinanza a questo fine. Se il ponte dovesse ancora attendere a lungo le cure promesse da anni, almeno che si riduca il più possibile la sollecitazione meccanica sul manufatto e l’impatto, gas e rumore, sulla cittadinanza, da parte dei mezzi pesanti e inquinanti!".

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