Martinengo

Picchiava la compagna davanti alla figlioletta, 53enne in carcere

Sullo specchio scriveva frasi come "vi ammazzo tutti" e le botte erano ormai all'ordine del giorno, ma alla fine la compagna ha trovato il coraggio di denunciare

Picchiava la compagna davanti alla figlioletta, 53enne in carcere
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Maltrattava e picchiava la compagna anche davanti agli occhi della loro figlioletta e minacciava di morte i figli di lei, ma dopo anni di abusi la donna è riuscita a trovare la forza di denunciare. Ora, lui - 53enne italiano - si trova in carcere a Bergamo.

Anni di botte, ma ora è in carcere

Lo scorso 12 novembre i carabinieri della Stazione di Martinengo hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bergamo, emessa all’esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, nei confronti del 53enne, residente sul territorio. Tutto è partito dalla denuncia della vittima, una donna che ha trovato la forza di denunciare le violenze subite in tanti anni rivolgendosi ai carabinieri. Dopo la denuncia la donna era stata collocata in una struttura protetta. Secondo quanto allo stato accertato, le aggressioni verbali erano iniziate dal 2013, coincidenti con l’inizio della convivenza tra i due.

Sullo specchio scriveva "Vi ammazzo tutti"

Con la nascita della loro figlia, nel 2014, l’uomo, in diverse occasioni, aveva picchiato la compagna senza neanche preoccuparsi della presenza della bimba che assisteva quindi alle violenze. Le liti erano frequenti e, in varie occasioni, nascevano da incomprensioni sull’educazione degli altri due figli conviventi, avuti dalla donna da precedente matrimonio, all’epoca dei fatti minorenni, i quali, pur avendo assistito ad alcune aggressioni subite dalla mamma, non erano mai intervenuti, anch’essi intimoriti dall’atteggiamento dell’uomo il quale li aveva anche minacciati di morte, scrivendo sullo specchio appannato del bagno la frase “vi ammazzo tutti”.

L'aggressione in ospedale e la denuncia

Accadeva poi che l’uomo controllasse il telefonino della vittima, talvolta sottraendoglielo. In un'occasione recente l'aveva aggredita addirittura all’interno dell’ospedale, sferrandole pugni sul viso davanti alla bimba minorenne, in occasione di una visita medica. Le urla della bambina avevano attirato il personale sanitario che era riuscito ad allontanare l’uomo.

Questo, insieme alla sempre più forte consapevolezza dei rischi che correva ogni giorno, hanno convinto la donna a reagire. Non era più disposta a sottostare ai continui abusi e alle violenze, ma questo aveva finito per incattivire l'uomo ancor di più. Persino la bambina aveva iniziato a confidare ai parenti che il padre picchiava spesso la madre. La donna, con coraggio, si è rivolta ai carabinieri raccontando gli anni da incubo che aveva vissuto e portando, alla fine, all'arresto del compagno.

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