Urgnano

Pedopornografia, arrestato un 40enne pregiudicato residente in paese

Si tratta di un cittadino pakistano, finito nella rete della Polizia postale di Venezia

Pedopornografia, arrestato un 40enne pregiudicato residente in paese
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Una maxi operazione della Polizia postale di Venezia contro la pedopornografia on line ha fatto finire in manette 28 persone in 38 province. Tra loro anche un operaio pakistano residente a Urgnano, pregiudicato per furto.

Pedopornografia: on line navigava anche un operaio del paese

Tra gli uomini finiti in manette c'è anche  un operaio pakistano 40enne sposato con figli, regolare in Italia e residente a Urgnano, con alle spalle qualche furto. Gli uomini della Polizia postale di Bergamo gli hanno sequestrato un computer su cui aveva salvato molte immagini di minori, e il cellulare su cui aveva scaricato applicazioni per contattare minori e farsi inviare fotografie che poi scambiava con gli altri utenti. Ora si trova in carcere a Bergamo.  Un mese fa la stessa sorte è toccata a un 48enne di Martinengo, finito nella rete della Polizia postale di Milano.

Maxi operazione in 38 province

Ben 28 arrestati, 28 denunciati per la detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico e 59 decreti di perquisizione personale e informatica nei confronti di utenti italiani appartenenti alla «community» internazionale di pedofili frutto di oltre sei mesi di indagini sotto copertura su una piattaforma di messaggistica. Circa 200 agenti hanno monitorato 130 spazi virtuali, all’interno dei quali erano presenti utenti di tutto il mondo che scambiavano migliaia di foto e video di abusi su minori. Questi i numeri dell'operazione diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia tramite il Centro nazionale del contrasto alla pedopornografia on line (Cncpo) in 38 province contro la pedopornografia on line. Gli arresti sono stati tutti convalidati e sono state operate 19 misure cautelari. Gli indagati hanno tra i 16 e 73 anni. Altre centinaia di utenti esteri, sia europei che extraeuropei, sono stati segnalati dalla Cncpo agli Stati di appartenenza attraverso i canali di cooperazione internazionale di polizia. Nelle perquisizioni sono stati sequestrati numerosi dispositivi informatici con decine di migliaia di file pedopornografici.

 

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