Parcheggi a pagamento al Papa Giovanni per medici e infermieri, la Provincia interviene con 100mila euro
La richiesta è stata avanzata dai leghisti Belotti e Pergreffi. Primo intervento, oggi, del presidente Gafforelli.
Infermieri e medici del Papa Giovanni XXIII costretti a pagare il parcheggio. Belotti e Pergreffi (Lega): "La Bergamo Hospital Parking (Bhp) faccia un gesto simbolico, sconti la quota dal canone pagata dall'Ospedale e consenta la sosta gratuita". E all'appello risponde anche la Provincia di Bergamo con 100mila euro.
Parcheggi a pagamento per medici e infermieri
"In questi giorni che vedono negli ospedali la trincea della guerra al coronavirus, medici e infermieri vanno sostenuti, elogiati, rincuorati e ringraziati. Per questo riteniamo indegno e umiliante che a fronte di turni massacranti i dipendenti tutti del Papa Giovanni XXIII si trovino pure a dover pagare il parcheggio".
Sono queste le premesse che hanno mosso i parlamentari bergamaschi della Lega Daniele Belotti e Simona Pergreffi.
"Dopo la segnalazione arrivata da alcuni infermieri - spiegano Belotti e Pergreffi - abbiamo subito contattato la direzione dell'ospedale, la Provincia di Bergamo (da cui dipende la concessione del parcheggio) e la Bhp spa, la società del gruppo Interparking (realtà multinazionale che opera in nove paesi europei e a cui fanno capo vari parcheggi in Italia tra cui il Tronchetto di Venezia) ha in gestione i 2.300 posti auto dell'Hpg23".
Chiesto lo sconto del canone
"In questo momento di emergenza - continuano i due parlamentari - serve una mano da parte di tutti: ecco perché chiediamo pubblicamente, dopo averlo fatto in privato, alla Bhp di "scontare" dal canone, che l'ospedale paga per il parcheggio dei propri dipendenti, questo periodo di incredibile stress. Stiamo parlando di circa 58.000 euro al mese, ma più che la cifra, in questo caso è il grande significato simbolico verso chi sta rischiando in corsia la vita per salvarne altre".
"Siamo consapevoli che è un momento difficile per tutti, anche per chi gestisce parcheggi visto che la gente non esce di casa - aggiungono Belotti e Pergreffi - ma siamo certi che possa prevalere il buonsenso di esentare il costo del posto auto a chi è costretto a lavorare senza tregua, con le piaghe in viso per le maschere di protezione. La direzione dell'ospedale, che si era attivata già venerdì, non ha ancora avuto risposta da Bhp, mentre noi abbiamo chiesto al Presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, che ha condiviso immediatamente la richiesta e si è prontamente mosso tramite i suoi uffici, di fare altrettanto".
"Restiamo fermi su un punto - concludono i due parlamentari-: che arrivi da un gesto concreto di Bhp o da una rimodulazione della convenzione da parte della Provincia o da una presa in carico della direzione dell'ospedale, di certo a tutti i dipendenti del Papa Giovanni va concesso il parcheggio gratuito fino alla fine dell'emergenza coronavirus".
La Provincia interviene con 100mila euro
La Provincia offre 100mila euro per sospendere temporaneamente il pagamento del parcheggio da parte dei dipendenti dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Il presidente Gianfranco Gafforelli ha inviato poco fa una comunicazione alla direzione amministrativa dell’ASST per mettere a disposizione la somma, in modo che l’azienda possa utilizzarli per coprire i costi del parcheggio da parte del personale (la Provincia ha in gestione la concessione del parcheggio, ma il pagamento da
parte dei dipendenti viene gestito direttamente tra l’ospedale e l’azienda concessionaria). Nei prossimi giorni via Tasso procederà allo stanziamento vero e proprio, tramite prelievo dal fondo di riserva.
“Ci rendiamo conto che è un piccolo contributo, visto che il costo si aggira sui 60mila euro al mese – commenta il presidente Gafforelli -. Tuttavia ci sembra il minimo contribuire quanto più possiamo per il personale che si sta sacrificando senza sosta e sta mettendo la vita degli altri davanti alla propria”.
Si tratta del secondo stanziamento da parte della Provincia dopo i 100mila euro messi a disposizione di ATS per il progetto di ricovero dei pazienti negli alberghi e nelle strutture non ospedaliere che si sono rese disponibili.
“Non andiamo in cerca di medaglie, mi sembra doveroso fare tutto il possibile per renderci utili in questa emergenza” afferma Gafforelli.