Papasodaro, il Maggiore che ha cambiato la Bassa

Sarà trasferito nel Foggiano a sedare una guerra tra clan.

Papasodaro, il Maggiore che ha cambiato la Bassa
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“Carabinieri tra la gente, per la gente e con la gente”. Queste parole erano diventate un motto, per il maggiore Davide Onofrio Papasodaro, oltre che un modo di intendere il proprio ruolo e quello dell'Arma nella bassa.

Trasferimento a Foggia in mezzo alla guerra tra clan

Tra qualche giorno, giusto il tempo di vedere le ruspe cominciare ad abbattere pezzo per pezzo le Torri di Zingonia, il comandante della Compagnia carabinieri di Treviglio saluterà la pianura dopo due anni e mezzo di servizio, per andare a guidare il Nucleo investigativo del Comando provinciale di Foggia. Il nuovo compito non sarà facile, probabilmente più arduo della (riuscita) colossale operazione Zingonia. Nel Foggiano e nel Gargano è in atto una vera e propria guerra di mafia tra clan per il controllo del territorio, nella quale sono morte anche diverse persone. Papasodaro guiderà il braccio operativo per riportare l'ordine nella zona. Anche per questo il trasferimento è scattato in anticipo rispetto agli altri avvicendamenti previsti dall'Arma.

La Bassa è cambiata

Due anni e mezzo in cui la Bassa ha cambiato volto, e si è scoperta al tempo stesso terra di crimine e terra di legge. Non perché i crimini siano aumentati, ma perché anche grazie a quel motto, e a uno stile comunicativo diretto e aperto, Papasodaro è riuscito a far prendere coscienza a un vasto territorio delle sue fragilità come delle sue forze. E del fatto che lo Stato c'è, "tra la gente, con la gente".

Mille arresti in due anni e mezzo

Dall'arrivo a Treviglio nel settembre 2016, i carabinieri sotto il comando di Papasodaro hanno arrestato circa mille persone. Diverse migliaia le denunce a piede libero spiccate. E' stata sequestrata mezza tonnellata di droga e sono stati  recuperati milioni di euro alla criminalità. Sono stati arrestati i responsabili di due omicidi irrisolti (a Bariano e a Caravaggio) e controllati migliaia di esercizi pubblici. Forte la presenza nelle scuole (con controlli antidroga ma anche incontri di prevenzione) e nei Comuni, con decine di serate organizzate per la sensibilizzazione e la formazione degli anziani contro le truffe.

La colossale operazione Zingonia

Resta però Zingonia il simbolo di questi due anni e mezzo. Dopo decenni di abbandono, la Compagnia trevigliese ha aggredito le sei Torri con un dispiegamento di forze che mai si era visto negli ultimi anni. Interventi "muscolari", spiegava lo stesso Papasodaro, che se da un lato avevano l'obiettivo di tagliare i viveri economici alla malavita ma anche di dare un segnale alla Zingonia onesta, che c'è e ha resistito all'assalto della criminalità, tutt'ora in corso, con tenacia e coraggio.

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