Cronaca

“Papà, ho perso il telefono…”, ma scopre la truffa e la manda all’aria

A non cadere nella rete del raggiro, venerdì, è stato il consigliere delegato alla Sicurezza di Verdellino Giuseppe Maiorana

“Papà, ho perso il telefono…”, ma scopre la truffa e la manda all’aria

“Papà ho perso il telefono, questo è il mio nuovo numero”. Inizia sempre così, con un messaggio personale e credibile, il tentativo di truffa che sta colpendo da tempo anche nella Bassa. Questa volta, però, i truffatori sono stati smascherati ed è subito scattata la denuncia.

Consigliere sventa la truffa

A non cadere nella rete del raggiro, venerdì, è stato il consigliere delegato alla Sicurezza di Verdellino Giuseppe Maiorana, ex agente della Polizia di Stato, che si è subito insospettito dopo aver ricevuto uno strano messaggio da quella che diceva di essere sua figlia.

“Mi ha scritto un messaggio nel quale mi raccomandava di salvare il numero in quanto aveva perso telefono e documenti e aveva bisogno di aiuto – ha raccontato Maiorana – Al momento sono rimasto stupito e allora ho iniziato a rispondere e a far scrivere il mio interlocutore mentre chiamavo mia figlia che ovviamente mi ha subito confermato di star bene e di non aver smarrito proprio nulla”.

Gli screenshot e la denuncia

Maiorana, però, non ha lasciato cadere e anzi ha continuato a tener viva la conversazione salvandola sul proprio smartphone attraverso degli screenshot.

“Ho proseguito così finché mi ha mandato il nominativo e l’Iban su cui fare un versamento di mille euro – ha proseguito – A quel punto l’ho smascherato e capendo di essere stato scoperto ha subito cancellato tutto, ma non gli è servito perché avevo già salvato tutta la nostra conversazione. Con quella mi sono presentato dai carabinieri di Zingonia dove ho spirto denuncia”.

Lo scorso mese proprio i carabinieri della Tenenza di Zingonia avevano tenuto un incontro per fornire ai cittadini i consigli utili per difendersi da truffe e raggiri che vengono perpetrati soprattutto nei confronti dei più anziani.

“Al di là di tutte le raccomandazioni che sentiamo in TV dalla Polizia e dai Carabinieri, un ulteriore consiglio che mi sento di dare dopo questa esperienza è proprio quello di chiamare subito la persona – in questo caso mia figlia – e salvare la conversazione sospetta fotografando le chat e chiaramente andando poi a denunciare il fatto”.