E' morto Papa Francesco, ai trevigliesi in pellegrinaggio a Roma insegnò a non vergognarsi di piangere
Nell'ora del dolore per la scomparsa del Santo Padre i trevigliesi rievocano alla memoria quel 23 aprile 2022 quando in tremila raggiunsero Roma per incontrarlo

E' morto Papa Francesco
Treviglio a Roma per il pellegrinaggio del secolo
Quel sabato di festa, che resterà scolpito nella storia della città, è probabilmente oggi anche il ricordo più vivo e autentico che i partecipanti a quella giornata epocale avranno del Santo Padre, mancato poche ore fa.
Fu un pellegrinaggio nato, come tutte le cose belle, quasi per gioco. Quando in città il parroco monsignor Norberto Donghi lanciò l'idea di chiedere un’udienza privata a Papa Francesco, per celebrare i 500 anni del Miracolo trevigliese, in pochi avrebbero scommesso che da lì a poche settimane l'entusiasmo avrebbe coinvolto praticamente tutti. Su quei quattro treni Frecciarossa prenotati per l'occasione viaggiò, alle quattro del mattino, un trevigliese ogni dieci, alla volta della Capitale. E in un attimo fu una festa popolare: la dimensione religiosa diventò lo sfondo dell'inno a una città aperta e positiva, della voglia e della forza di lasciarsi alle spalle gli anni del Covid.
Già colpito dai primi acciacchi
L'incontro con Papa Francesco, in una gremita e festosa Sala Nervi, fu l'abbraccio di un Santo Padre già in parte colpito da qualche problema di salute (in particolare aveva molto dolore alle ginocchia). Parlò del pianto della Madonna delle Lacrime, ma la riflessione si concentrò soprattutto sul pianto come gesto di dolcezza e di umanità. QUI il discorso integrale pronunciato durante l'incontro in Sala Nervi.
"Lei, la Madre, vi insegna a non avere vergogna delle lacrime. No, non dobbiamo vergognarci di piangere, anzi, i santi ci insegnano che le lacrime sono un dono, a volte una grazia, un pentimento, una liberazione del cuore. Piangere vuol dire aprirsi, rompere il guscio di un io chiuso in sé stesso e aprirsi all’Amore che ci abbraccia, che sempre ci attende per perdonarci".
Papa Francesco parlò però anche delle lacrime per l'Ucraina: a poche settimane dall'inizio dell'offensiva militare iniziata dalle Forze armate della Federazione Russa il 24 febbraio 2022, ebbe parole chiare.
"La guerra non solo distrugge il popolo sconfitto, no, distrugge anche il vincitore; distrugge anche coloro che la guardano con notizie superficiali per vedere chi è il vincitore, chi è lo sconfitto. La guerra distrugge tutti".










