Treviglio

Paolo Crepet incontra gli studenti trevigliesi: "Ognuno di voi è unico e ha diritto alla sua scalata"

Il noto psichiatra e saggista ha tenuto una lezione sui sogni davanti a centinaia di ragazzi e ragazze delle scuole superiori

Paolo Crepet incontra gli studenti trevigliesi: "Ognuno di voi è unico e ha diritto alla sua scalata"
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"Dovete cercare di capire cos’è l’essenziale nella vita".

Con questa riflessione, lasciata a mezz’aria e in cerca di risposte, si è chiuso l’incontro con il professor Paolo Crepet ospite, ieri pomeriggio, mercoledì 20 settembre, dell’Istituto Salesiano Don Bosco di Treviglio dove molti studenti ed educatori si sono ritrovati per partecipare alle "Lezioni di sogni" del noto psichiatra, sociologo e saggista divenuto popolare anche tra i giovani per le riflessioni sulla vita e sull’educazione.

Paolo Crepet incontra i giovani

Paolo Crepet

Ad aprire l’incontro, tenutosi in Aula Magna e promosso in collaborazione con la Fondazione Soldano, è stato don Marco Begato che ha ricordato come il 2024 sia anche l'anno in cui ricorre l'anniversario del "sogno" di don Bosco, quello che poi lo portò a fare dell'educazione dei giovani la sua missione di vita. Dopo i saluti affidati al sindaco Juri Imeri , che ha sottolineato con soddisfazione la grande affluenza all’evento, la parola è passata al professore che, con il suo stile ormai inconfondibile, ha spaziato da un tema all’altro portando ad esempio aneddoti di vita e incontri che lo hanno spinto a riflettere in particolar modo sui giovani e il loro futuro.

L'importanza di sognare

E tutto, come per don Bosco, parte dai sogni.

"Una volta una ragazza mi ha chiesto “perché sognare?” - ha esordito Crepet - Se questa è la partenza siamo già morti. Sognare racchiude molto altro: desiderio, passione, fatica, voglia".

Per Crepet i sogni sono il motore che deve spingere a non arrendersi, a insistere per ciò che si vuole davvero, con impegno e sacrificio.

"Quello è facile è gratis, vi regalano la banalità, la mediocrità - ha ribadito - Pensate ai social: ciò che è più banale diventa virale. Ma cosa c’è di interessante? A mio parare proprio nulla. La tecnologia di per sé non ha alcuna colpa, anzi. Quando a mia nonna installarono il citofono era contenta, certo, ma non stava tutto il giorno attaccata alla cornetta a gridare “chi va là?”".

In guardia dalla mediocrità

Una riflessione che Crepet trasla anche sulla scuola: "Bisognerebbe abolite il “6 meno meno” - ha detto - che cos’è? Non abbiate paura dei 4, abbiate paura della mediocrità. Bisogna diffidare delle scuole che hanno il 90% dei promossi, perché mettere sullo stesso piano uno studente che si impegna, che ci mette passione, curiosità con uno che non ha voglia di far nulla? Bisogna difendere la meritocrazia".

"Ognuno ha diritto alla sua scalata"

Un discorso che vale in egual modo anche in famiglia. Crepet critica, infatti, i genitori che si dimostrano troppo "a servizio" dei figli.

"Ognuno di voi ha diritto alla sua scalata - ha detto - se i genitori spianano la strada per evitarvi difficoltà e problemi non vi stanno aiutando. Iniziata voi stessi a dire “ce la faccio da solo”".

E lancia una provocazione: "Dovrebbe essere di legge iscriversi a un’università distante dalla cucina di casa di almeno 450 chilometri", ha detto ricordando ai giovani che la loro autonomia dalla famiglia è centrale per la costruzione del loro futuro, ognuno con la sua unicità.
Al termine dell’incontro il professore ha ricevuto in dono un acquerello sul "Sogno di don Bosco" realizzato dalla volontaria e artista dell’Istituto Salesiano Silvana Maggioni.

Silvana Maggioni, Paolo Crepet e don Marco Begato
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