Ospedale vecchio, accesso "blindato" contro vandalismi e bivacchi
Il degrado va avanti da anni e martedì 21 gennaio l'Amministrazione ha ripulito il porticato invaso dall'immondizia e installato una transenna
Il Comune di Caravaggio "blinda" l’accesso all’ospedale vecchio per impedire vandalismi, continui bivacchi e l’accumulo di immondizia. Una situazione di degrado che va avanti da anni.
Ospedale vecchio: stop al degrado
Non è servito mettere un grosso lucchetto alla porta, infatti uno dei vetri è stato sfondato e gli altri sono stati rotti; non è servito tenere sotto controllo la zona con il passaggio della Polizia locale per scoraggiare i balordi che, sotto il bellissimo porticato, accendono bracieri, bivaccano e persino dormono; non è servito ripulire dai rovi e dalla spazzatura che continuamente vi viene abbandonata. Il bellissimo stabile di via Roma, che sul retro affaccia sul piazzale Donatori di Sangue, la notte resta meta di incivili che lasciano l’ingresso in condizioni pietose. E così alla fine l’Amministrazione comunale ha preso una drastica decisione, quella di chiudere l’accesso con delle transenne, nella speranza che più nessuno torni a vandalizzare e sporcare l’ex ospedale. A mali estremi, estremi rimedi insomma.
"L’area è costantemente monitorata dagli agenti della Polizia locale, che sono intervenuti mesi fa identificando e diffidando i responsabili - ha commentato il sindaco Claudio Bolandrini - e martedì il personale comunale dell’Area lavori pubblici ha provveduto al ripristino del decoro e a interdire l’accesso".
Il problema degli edifici pubblici dismessi
Il primo cittadino ha fatto una riflessione.
"Il problema degli edifici pubblici dismessi è che sono oggetto di degrado ambientale e sociale - ha osservato - Per questo motivo abbiamo avviato insieme all’azienda consortile “Risorsa sociale della Gera d’Adda” la riqualificazione dell'ex asilo-orfanotrofio di via Polidoro Caldara. L’ideale sarebbe poter avviare un processo di rigenerazione urbana analogo anche per l’ex ospedale». Un antico monastero progettato da Giulio Cesare Mangone e costruito tra la metà del secolo XV e la metà del XVI, che potrebbe dare ancora molto alla comunità. E in proposito Bolandrini lancia un appello: "Siamo alla ricerca di partner accreditati per provare a intraprendere insieme questo percorso che, con le sole risorse comunali, rimarrebbe impraticabile".
Così come per la ex Casa del fascio (di proprietà del Demanio), all’ingresso della città, da anni abbandonata a se stessa, l'unica speranza sembra essere un investimento privato.
Poi non Ci sono case per famiglie povere vergognatevi ..... pagliacci siete potere per rubare soldi comune.... haaaaa