Oratorio Caravaggio a metà febbraio via al cantiere
I lavori inizieranno il mese prossimo partendo dal saloncino San Carlo e dalla Casa degli Scout. Dovrebbero terminare in 20 mesi.
Il nuovo oratorio don Luigi Gonzaga, a Caravaggio, si farà. A metà febbraio via al cantiere ma il vicario don Matteo Pini bacchetta i parrocchiani: «Bisogna vivere l’oratorio, sempre, non solo quando fa comodo».
Il progetto
Le operazioni di cantiere, che dureranno circa 20 mesi, inizieranno dal saloncino San Carlo, chiuso già da un anno perché pericoloso. Al suo posto sorgerà un nuovo teatro-sala polivalente. Il secondo step riguarderà la nuova sede degli Scout che verrà smantellata e ricostruita grazie anche a un contributo della Cei di 120mila euro.
Il terzo lotto riguarda, invece, il nuovo bar che sorgerà dove ora si trovano i vecchi giochi per i bambini. Dal 19 febbraio inoltre non si potrà più accedere dal parcheggio sulla Circonvallazione.
La soluzione San Pietro e il Grest
E' ancora presto per dirlo, ma se il cantiere dovesse proseguire come da programma a un certo punto sarà impossibile utilizzare l'oratorio. La soluzione, ma don Matteo ha voluto rimandare la decisione e giugno, sarebbe di trasferire tutto temporaneamente al San Pietro. Resta anche l'incognita Grest: dopo Pasqua si valuterà se scorporare in gruppi d'età oppure trasferire tutto al centro sportivo.
Ma i lavori costano
Don Matteo, che non ha peli sulla lingua, ha voluto parlare in modo schietto anche dell’aspetto economico.
«Questo intervento costa - ha puntualizzato - parliamo di 2,5 milioni di euro e mi dispiace di non aver sentito nessuno proporre un’iniziativa per raccogliere fondi da utilizzare per la ristrutturazione. Ci crediamo troppo poco. Per sentirci a casa dobbiamo venirci tutti i giorni. Il vero problema è: i genitori portano i loro figli all’oratorio? No. Invece dobbiamo frequentare l’oratorio e garantire l’ordinarietà delle sue attività. Non solo il Grest, non solo il catechismo. Dobbiamo superare gli individualismi e iniziare a fare la nostra parte prima di tutto partecipando alle attività che l’oratorio promuove».
E il parcheggio?
Impossibile non toccare il tasto del parcheggio interrato che, originariamente, avrebbe dovuto finanziare il progetto.
«Ci sono ancora dei carotaggi da effettuare - ha confermato il parroco don Angelo Lanzeni - ma in ogni caso l’operazione è nelle mani della Cassa Rurale che in cambio del diritto di superficie ci pagherebbe 750mila euro. Il documento c’è ed è sul tavolo del notaio, ma non siamo ancora arrivati alla firma».
Una seconda entrata (sempre pari a circa 750mila euro) dovrebbe arrivare dalla permuta del campo dell’Iris. L’azienda che realizzerà i lavori lo potrà riscuotere solo a cantiere chiuso.