Omicidio Gaibotti, il figlio assassino ammette un debito per droga
Duecento euro, che alla vittima sono valse almeno sei coltellate
Ieri, lunedì 7 agosto, Federico Gaibotti, il 30enne che venerdì 4 ha ucciso il padre Umberto di 64 anni nella sua casa di Cavernago, ha ammesso di avere un debito di droga per 200 euro.
Un debito per droga dietro l'omicidio
La droga, questo è stato da subito evidente, sta dietro la follia omicida del 30enne. I genitori, separati, non sono riusciti a strapparlo alla dipendenza da cocaina e crack, e alla fine è stato lui ha strappare la vita al padre. A luglio il giovane era stato condannato a sei mesi con la condizionale per tentata violazione di domicilio nei confronti della madre, che vive a Seriate con il figlio maggiore - resistenza e lesioni ai carabinieri. Infermiera in pensione, aveva accettato di ospitarlo se fosse entrato in comunità ma l'idillio era durato poco: uscito probabilmente per cercare droga, era stato "sfrattato" dalla donna e lui, nel tentativo di rientrare in casa, aveva finito con ferire un carabiniere, che aveva tentato di bloccarlo.
Poi l'arresto, il processo per direttissima. Federico però scriverà una lettera di scuse alla mamma e al carabiniere, offrendo al militare un risarcimento di 250 euro. Cifra che verserà il papà, venuto ancora una volta in suo aiuto. L'ingresso in comunità e la pena sospesa avevano fatto ben sperare, invece è accaduto il peggio. Dopo una settimana il 30enne se n'è andato dalla struttura, per tornare venerdì a bussare alla porta della villetta di via Verdi 7, a Cavernago, in cerca di soldi per un debito di droga, come ha confessato durante l'interrogatorio. A suo dire doveva versarli alla donna sulla Bmw in cui lui stesso poi si rifugia, dopo aver commesso l'atroce delitto.
Almeno sei le coltellate inflitte al padre
Quando Federico arriva in casa il papà non c'è e prende il suo iPad. Al suo rientro scoppia una lite, il 64enne cerca di fuggire in giardino ma soccombe, colpito da almeno sei coltellate. I carabinieri giunti sul posto sequestrano tre coltelli, e il 30enne dice di averne acquistato uno per farla finita. La donna sull Bmw finisce in ospedale, forse dopo aver ingerito sostanze. Una storia agghiacciante, ancora una volta figlia della droga.