Occuparono il centro di accoglienza per protesta, dieci migranti dall'hotel "da allontanare"
Stamattina, mercoledì 4 dicembre 2024, un reparto mobile della Questura di Bergamo era all'ex Hotel La Rocca di Romano per dieci richiedenti asilo
Stamattina, mercoledì 4 dicembre 2024, un reparto mobile della Questura di Bergamo era all'ex Hotel La Rocca di Romano di Lombardia. Obiettivo: allontanare dal centro di accoglienza dieci richiedenti asilo, quelli coinvolti nelle proteste di novembre.
L'intervento della Questura, tensione a Romano di Lombardia
Alle 9 il reparto mobile della Questura di Bergamo supportato da una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Romano e da due della Polizia Locale del Distretto della Bassa Bergamasca orientale, è arrivato al centro di accoglienza per prelevare dieci migranti ed allontanarli dalla struttura in quanto esclusi dal progetto di accoglienza.
Le rivolte di novembre
L'operazione è scaturita dopo che la Prefettura ha emesso un provvedimento a carico dei dieci. I migranti infatti si sono resi protagonisti di una rivolta a metà novembre, barricandosi all'interno del centro di accoglienza per protesta. I richiedenti asilo in quell’occasione hanno chiesto il pagamento del pocket money, cibo qualitativamente migliore e maggiore pulizia dei locali dove risiedono. Episodi di protesta che si sono susseguiti nell’arco di un mese e che hanno spinto la Prefettura di Bergamo a prendere provvedimenti, dopo che i migranti hanno rifiutato più volte il trasferimento in altre strutture.
La decisione della Prefettura
I migranti stamattina non hanno accolto benevolmente il funzionario della Questura. Inizialmente si sono opposti al provvedimento, non accettando di essere allontanati dalla struttura. Solo dopo ore di trattative, una delegazione di migranti ha deciso spontaneamente di recarsi in Prefettura e protestare contro l'allontanamento. Ora si attende la decisione della Prefettura che potrebbe rivedere il provvedimento oppure confermarlo. In questo caso i dieci avendo perso il diritto di usufruire dell'accoglienza gratuita nelle strutture pubbliche dovranno provvedere a cercare un impiego stabile che permetta di avere il permesso di soggiorno e continuare a vivere sul territorio nazionale. Il rischio è che diventino nuovi clandestini.