Sanità

Non solo droga: un nuovo direttore per il SerD della Bassa, per aiutare i dipendenti da gioco, tecnologia, shopping e sesso

Un nuovo direttore per i SerD della Bassa, il servizio territoriale che si occupa di cura e prevenzione delle dipendenze.

Non solo droga: un nuovo direttore per il SerD della Bassa, per aiutare i dipendenti da gioco, tecnologia,  shopping e sesso
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Un nuovo direttore per i SerD della Bassa, il servizio territoriale che si occupa di cura e prevenzione delle dipendenze. Dirigerà anche la "storica" unità semplice di Martinengo, che con Treviglio e Ponte San Pietro è uno dei baluardi territoriali per l'assistenza di tossicodipendenti, ma anche di giocatori patologici, alcolisti, tabagisti, tecnodipendenti,  "shopping addicted"  e di dipendenti dal sesso.

Da Monza all'Asst di Treviglio

Il concorso per la valutazione dei candidati è di giovedì scorso e venerdì è stata pubblicata la delibera per la nomina di Luca Moltrasio, 43 anni, comasco trapiantato a Monza e già dirigente del San Gerardo.

Laureatosi nel 2002 in Medicina e Chirurgia alla Bicocca, Moltrasio si è specializzato in Psichiatria con Lode nel 2006. Ha poi prestato servizio alla clinica San Benetto di Albese con Cassano, alla Comunità per il recupero di tossicodipendenti “Cielo 91” di Orsenigo, all’Istituto Villa Santa Maria – Centro Diurno Neuropsichiatrico, per poi arrivare Dipartimento di Salute Mentale dell'Asst.

"Un bisogno molto sentito da territorio"

“Continuando il percorso dei Concorsi per Direttori di Struttura Complessa – spiega Peter Assembergs, Direttore Generale dell’ASST Bergamo Ovest - particolare rilievo ha il SerD perché impatta su un bisogno molto sentito del territorio. Al giovane neo Direttore i miei auguri di buon lavoro, alla guida di validissimi collaboratori”.

"Sono molto grato e onorato dell’incarico conferitomi dal Direttore Generale - ha aggiunto Moltrasio - Con l’aiuto dei miei nuovi colleghi cercherò di dirigere ed organizzare un servizio che prima di tutto si occupi di rispondere a uomini, che nell’esperienza delle dipendenze, a volte cercano il senso della loro sofferenza, partendo da un lavoro che tenda a guarire qualche volta, curare spesso, assistere sempre”.

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