Multati perché nel febbraio del 2022 avevano lasciato fuori dalla discarica un sacco di rifiuti abbandonato, che avevano recuperato in un campo di via Del Bosco a Treviglio. E’ la paradossale vicenda che ha per protagonisti la 76enne M. R. I. e il figlio M. M., suo malgrado coinvolto nella vicenda.
Rifiuti abbandonati
“Pensavamo che tutto si fosse risolto tre anni fa – ha esordito M. R. I., volontaria di Legambiente – E invece nei giorni scorsi mi sono vista recapitare una multa di 61 euro. Più bassa del dovuto perché è stata riconosciuta la nostra buona fede”.
I fatti risalgono al 7 febbraio del 2022, quando la donna, accompagnata dal figlio, ha notato un sacco pieno di rifiuti in gommapiuma abbandonati in un terreno.
“Alcuni giorni prima – ha raccontato M. R. I. – avevo partecipato, come volontaria di Legambiente, a un evento dedicato alla pulizia delle nostre campagne. Quel giorno ero in auto con mio figlio e lungo via del Bosco, proprio dove avevamo ripulito con l’associazione, abbiamo notato quel sacco abbandonato. Ci è venuto naturale raccoglierlo per portarlo alla discarica di via Sant’Eutropio (nella foto di copertina, ndr)”.
La prima multa
Quando i due sono arrivati alla piazzola ecologica, però, l’hanno trovata chiusa e quindi il figlio ha appoggiato il sacco di rifiuti nei pressi dell’entrata. Un gesto che è stato captato dalle telecamere di videosorveglianza. Tramite la targa della vettura, intestata alla donna, la Polizia locale ha quindi identificato M. R. I e successivamente il figlio. Automatica è così scattata la sanzione amministrativa di circa 100 euro. Successivamente i due si erano però recati al Comando dove avevano spiegato cosa era effettivamente successo.
“Avevamo rilasciato una dichiarazione scritta – ha proseguito la 76enne – E sembrava finita lì. Tanto che proprio alcuni giorni fa avevo cestinato tutta una serie di documenti, tra cui proprio la copia di quella dichiarazione. E invece…”.
La sanzione… dopo tre anni
E invece dopo oltre tre anni è stata notificata una sanzione proprio per quella vicenda. Con la cifra scontata perché, come riporta l’ordinanza, è stata riconosciuta la buona fede dei due. Ma come dicevano gli antichi romani: “Dura lex, sed lex” e quindi la multa va pagata perché, come da regolamento comunale, è vietato lasciare rifiuti all’esterno della piazzola ecologica negli orari di chiusura della stessa. Non è dato sapere se si sia trattato di un mero errore “burocratico”, considerato anche il tempo che è passato dal “reato” alla notifica della multa. Di certo c’è che la protagonista della vicenda ora vuole mettere la parola fine.
“Non mi resta che pagare, anche se a malincuore – ha detto sconsolata la 76enne volontaria – E pensare che volevo solo fare del bene alla mia città”.