Mucche mutilate e uccise nel Cremasco: è tornato il lupo?
Diversi lupi sono stati avvistati dal Po verso l'Adda. L'ultima aggressione ad Agnadello mostra anche la presenza di morsi.
È giallo sulla morte di svariati bovini che tra ottobre e novembre sono stati uccisi e mutilati nell’Alto Cremasco, arrivando a coinvolgere anche la cascina Rancata di Rivolta e a diffondere la paura tra gli allevatori che possa esserci in circolazione un vero e proprio "killer delle stalle". Un uomo, forse un manico? Forse. Ma non è escluso che, più semplicemente anche se più incredibilmente, potrebbe trattarsi di aggressioni da parte di alcuni lupi provenienti dal Po.
Dal lodigiano fino a Rivolta
Tutto è iniziato nel lodigiano, con una specie di mattanza del 12 e 13 ottobre registrata nella cascina "Fornelli" di Secugnago, che ha ricordato quella verificatasi lo scorso maggio in una nota azienda agricola di Trezzo, al confine tra le province di Milano e Bergamo. Dalla provincia di Lodi poi, il presunto killer si sarebbe spostato in provincia di Cremona, dove avrebbe messo in atto i due assalti nella cascina "Rancata" di Rivolta e quello successivo nella cascina "Mirandolina" di Agnadello.
Per capire se vi sia davvero correlazione tra i vari agguati e se ad agire sia stata sempre la stessa mano, i carabinieri della compagnia di Crema hanno avviato le indagini.
Lupi in pianura?
Mano umana, quindi, o istinto predatorio dei lupi? Che si tratti di animali è una teoria avallata dopo gli opportuni sopralluoghi effettuati sulla carcassa di Agnadello, sulla quale oltre alla carotide recisa sono stati rinvenuti dei segni simili a dei morsi, ma che non convince Claudio Riva, proprietario della cascina Rancata di Rivolta. A sostenerla, invece c’è anche un esperto, Michele Corti, ex professore dell’Università degli Studi di Milano.
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