I dati

Venti morti sul lavoro in Bergamasca solo nel 2019

Venti morti e 14mila denunce di infortunio sul lavoro nel solo 2019 in provincia di Bergamo.

Venti morti sul lavoro in Bergamasca solo nel 2019
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Venti morti e 14mila denunce di infortunio sul lavoro nel solo 2019 in provincia di Bergamo.

E’ un bollettino di guerra quello che denuncia la Cisl commentando i dati di Inail sull’anno scorso a proposito di incidenti sul lavoro. Claudio Malgarini, 60enne di Fara Olivana morto ieri a Cremona, nel cantiere dell’ospedale di Cremona, è solo l’ultima vittima di una serie purtroppo ancora impressioante.

Morti bianche: età media del decesso a 40 anni

I conti finali di INAIL relativi a infortuni sul lavoro segnano una sostanziale parità tra 2018 e 2019 anche per Bergamo, come per il panorama nazionale. “Non possiamo però certo festeggiare i 20 morti sul lavoro dell’anno scorso solo perché non sono aumentati: quella degli incidenti è una piaga che stenta a vedere un vero ridimensionamento”. Danilo Mazzola, segretario CISL di Bergam, ricorda che l’età media dei deceduti nel 2019 è di poco superiore ai 40 anni: “quasi tutti hanno lasciato mogli e figli, due di loro non avevano ancora 30 anni”.

A livello nazionale infortuni in leggero calo

Secondo la relazione le denunce all'INAIL di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 1.156, in calo dell’8,5% rispetto al 2018. I decessi accertati sul lavoro dall’Istituto sono 628, il 17,2% in meno rispetto al 2018, di cui 362, pari al 57,6%, occorsi 'fuori dell’azienda'.

“Per contrastare il dramma degli infortuni servono azioni condivise- conclude Mazzola. Dobbiamo lavorare perché la sicurezza diventi la priorità sociale e si possa finalmente cambiare passo in direzione di interventi seri e concreti in difesa della vita dei lavoratori”.

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