Caravaggio

Morsa da una mini tarantola europea al parco, 24enne finisce al Pronto soccorso

Brutta avventura per Valentina Spilotros che ora dovrà subire un piccolo intervento chirurgico

Morsa da una mini tarantola europea al parco, 24enne finisce al Pronto soccorso
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La morde un ragno nei pressi dell’area cani di Caravaggio e finisce in Pronto soccorso.

Morsa da un ragno: la mini tarantola europea

Valentina Spilotros, 24 anni, ha passato un capodanno infernale, con dolori lancinanti alla gamba sinistra, e l’inizio del 2025 non è stato migliore visto che dovrà anche sottoporsi a un mini intervento chirurgico. Un caso che ha sollevato scalpore sui social dove la 24enne ha postato una foto del polpaccio, gonfio e livido. Fino a pochi anni fa in Italia non si era mai parlato di ragni velenosi da cui guardarsi, ma da qualche tempo sulle cronache nazionali ha fatto la sua comparsa il ragno violino, che si è dimostrato particolarmente insidioso per la salute umana. E ora, a Caravaggio, a colpire con il suo veleno la giovane che si trovava a passeggio con la sua cagnolina Shela, sembra essere stata la mini tarantola europea (nome scientifico Lycosa tarantula Linnaeus, appartenente alla famiglia Lycosidae). L’insetto è presente in Puglia da secoli ma è stato rinvenuto anche in Corsica e Alti Pirenei, nei Balcani, in Turchia e in Medio Oriente. Probabilmente la crisi climatica, con le alte temperature che fa registrare anche fuori stagione, può averne favorito la proliferazione anche in zone dove prima non era nota la sua presenza. Certo è che la ragazza mai avrebbe immaginato di finire vittima di un ragno.

Ragno
La mini tarantola europea

Un capodanno da incubo

"Nel pomeriggio del 31 dicembre sono uscita per portare la cagnolina a fare una sgambata all’area cani, in zona nord - ha spiegato sdraiata sul divano di casa, con l’arto fasciato - viste le condizioni meteo degli ultimi giorni però c’era del fango per cui sono rimasta nei dintorni, passeggiando con Shela al guinzaglio, l’erba era stata regolarmente tagliata. A un certo punto ho sentito un leggero fastidio alla gamba sinistra e le ho passato la mano sopra, non dando particolare peso alla cosa".

Tornata a casa tuttavia la situazione è peggiorata.

"Erano passate quattro ore e la gamba ha cominciato a gonfiarsi - ha affermato - guardandola da vicino, sul polpaccio che si è indurito, ho notato un puntino. Piano piano ho sentito che andavo perdendo la sensibilità. Ho applicato un po’ di Gentalyn Beta pensando a una puntura, a un pelo incarnito, nulla di grave insomma".

Uscita per passare la serata di Capodanno a casa di parenti però, il dolore si è fatto pungente.

"Alle 2 non ce la facevo più e sono rientrata, pulsava forte e il collant si è persino rotto... il polpaccio era durissimo - ha rammentato - il primo gennaio però il medico non c’era, farmacie chiuse e ho immaginato che se mi fossi recata in Ps dopo Capodanno avrei trovato la folla e sarei rimasta ore. A quel punto mi sono mossa direttamente il 2, andando in farmacia. Lì hanno subito capito che si trattava del morso di un ragno, il controllo è durato un’oretta, al termine del quale mi hanno consigliato di applicare ancora il Gentalyn Beta e l’Ittiolo, per un paio di giorni. Avrebbe dovuto risolversi tutto così".

"Un dolore atroce"

Invece la situazione è degenerata.

"Il dolore era atroce, non potevo più camminare - ha spiegato Valentina - io sono allergica a diversi farmaci e forse questo ha influito sulla reazione eccessiva che ho avuto... Il 4 gennaio, disperata, ho telefonato alla guardia medica che, vista la situazione in videochiamata, mi ha dato la priorità per accedere alla sede di Romano. Lì il personale sanitario mi ha dato a sua volta la priorità per l’accesso al Pronto soccorso dell’ospedale cittadino".

Ma non è stato accettato.

"Mancava il collegamento on line quindi non era arrivata la segnalazione di priorità e, in ogni caso, avendo tre casi in codice rosso e due in arancione con solo un paio di medici a disposizione, mi hanno assegnato il codice azzurro (il vecchio giallo ndr.) e mi hanno fatto accomodare in sala d’attesa. Ci sono rimasta dalle 12.30 alle 17.30, senza poter nemmeno stendere la gamba, mi sono arrangiata con un’altra sedia...".

Intanto il tormento nell’arto cresceva.

"Per fortuna mi ha visitato un medico che in precedenza aveva lavorato a Pavia, in un centro veleni - ha proseguito la giovane - mi ha confermato che ha mordermi era stato un ragno: ha chiamato per ulteriore scrupolo lo stesso centro di Pavia dove mi hanno rivelato che si trattava della mini tarantola europea, che ormai è molto comune in Italia: è grossa otto centimetri. La diffusione è partita dalla Puglia e dalla Sicilia. Mi ha creato anche qualche problema al battito del cuore, era aritmico, infatti sono stata sottoposta a elettrocardiogramma".

Un calvario che non è ancora terminato.

"Devo cambiare ogni quattro cinque ore la fasciatura, applicando sempre le due pomate che stavo utilizzando - ha chiarito - e ogni volta che pulisco la ferita la carne brucia come su una griglia. Inoltre devo assumere un antibiotico ogni otto ore. Tra una settimana dovrebbe formarsi un’escara (lesione cutanea caratterizzata dalla presenza di una crosta formata da siero, sangue o pus ndr.): con l’impegnativa d’urgenza del medico dovrò poi subire un piccolo intervento e mi metteranno dei punti di sutura".

Rischio necrosi e trombosi

Una storia che ha dell’incredibile, che nell’immaginario collettivo potrebbe raccontare un intrepido viaggiatore partito alla scoperta della foresta amazzonica, non certo una ragazza a spasso con il cane nel parco di via Einaudi.

"Mi hanno detto che potevo rischiare una necrosi o una trombosi - ha concluso Valentina - L’intervento mi mette un po’ d’ansia ma spero di poter rientrare il prima possibile al lavoro. Se il ragno avesse morso anche la mia cagnolina sarebbero stati guai: un cane sotto i cinque o sei mesi può non sopravvivere".

Del fatto è informato anche il sindaco Claudio Bolandrini.

"Mi spiace per quanto accaduto alla concittadina - ha affermato - le esprimo vicinanza e le auguro una pronta guarigione. Mi faccio carico di sensibilizzare gli enti superiori preposti alla salute pubblica sul problema, chiedendo indicazioni operative circa trattamenti di profilassi che possono e devono essere adottati a riguardo. Si aggiungerebbero allo sfalcio dell’erba e ai trattamenti larvicida e adulticida contro le zanzare a cui periodicamente sono sottoposti parchi e aree pubbliche, tra cui l’area cani".

La farmacista: "Casi rari: dipende dal soggetto, come per le api o le vespe"

Un caso raro quello di Valentina Spilotros, la dottoressa Silvia Belloni, farmacista in città, mette uno stop a inutili allarmismi.

"Non sono un’esperta di veleni né di ragni ma posso senza dubbio dire che la giovane in questione ha una sensibilità importante alle tossine contenute nel veleno che l’insetto le ha iniettato - ha spiegato - la reazione è stata davvero forte. Ma questo può accadere per qualsiasi insetto, per la puntura di una più comune ape o vespa, per intenderci. Come farmacisti spesso siamo i primi a cui ci si approccia, magari perché dal medico si ottiene un appuntamento dopo giorni, c’è il prefestivo e così via: quello che da subito consigliamo, com’è stato anche in questo caso, è una terapia locale, pomate antibiotiche per capirci, più l’uso dell’acqua fredda o del ghiaccio, da non applicare però a diretto contatto con la pelle. Se tuttavia nel breve periodo non si vede un miglioramento o si verifica un peggioramento netto, con la zona colpita che si gonfia, pulsa e batte, è bene rivolgersi al medico o alla guardia medica".

Niente panico dunque.

"Non si tratta di veleni che mettono a rischio di morte ma danno origine a risposte locali associate spesso anche a reazioni infettive secondarie - ha rimarcato - Se la persona è ipersensibile alle tossine, allora possono essere importanti e quindi bisogna ricorrere alla terapia antibiotica orale, magari associata a cortisone. Oppure possono verificarsi shock anafilattici, ma non è questo il caso. Il piccolo intervento chirurgico che la giovane dovrà subire serve a ripulire tutto, in modo da essere certi che non ci siano altri focolai di infezione. Se non curata questa si espande e sopraggiunge la cancrena".

Caravaggio Valentina Spilotros, 24 anni, morsa da un ragno al parco
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