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Minaccia e aggredisce l'agente, in tribunale patteggia 6 mesi

L'uomo di 57 anni, disoccupato e senza fissa dimora, davanti al giudice, che ha sospeso la pena, si è pentito e scusato

Minaccia e aggredisce l'agente, in tribunale patteggia 6 mesi
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Minaccia e aggredisce l'agente responsabile del servizio di Polizia locale del Comune di Misano, arrestato e portato in tribunale il 57enne, disoccupato e senza fissa dimora ha patteggiato 6 mesi, con pena sospesa, per per minacce, violenza, resistenza, lesioni e oltraggio a Pubblico ufficiale. Si era recato, martedì pomeriggio, cercando l'assistente sociale e quando non l'ha trovata ha dato in escandescenze con i dipendenti.

In Comune minaccia e aggredisce l'agente, arrestato

Si è recato in Comune a Misano alla ricerca dell’assistente sociale, ma quando gli è stato detto che la stessa non era presente ha dato in escandescenze all’interno degli uffici al pian terreno del palazzo municipale in via Roma, ferendo l’agente di Polizia locale Francesco Peschechera, spinto contro il muro, e minacciando anche altri colleghi che, attirati dalle grida dell’uomo, sono scesi a vedere cosa stesse succedendo. Nel frattempo, dal Comune, è stato dato l’allarme al "112" e la centrale operativa ha inviato a Misano due pattuglie dei carabinieri del Comando di Treviglio e della Stazione di Caravaggio. Momenti concitati quelli che hanno vissuto i dipendenti del Comune di Misano martedì intorno alle 14.30. L’uomo, italiano, 57enne disoccupato e senza fissa dimora, è stato arrestato, accompagnato negli uffici della Questura per il fotosegnalamento e le operazioni di rito che si sono protratte sino al giorno successivo: condotto in tribunale a Bergamo per l’udienza in direttissima è stato condannato a sei mesi di reclusione, con pena sospesa, per minacce, violenza, resistenza, lesioni e oltraggio a Pubblico ufficiale. L’agente Peschechera, responsabile dell’ufficio di Polizia locale del Comune di Misano, è stato visitato in ospedale per le lesioni riportate, giudicate guaribili in cinque giorni dai medici.

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In tribunale si è pentito e ha chiesto scusa

La rabbia dell’uomo è stata riversata anche sugli altri dipendenti comunali, presenti in quel momento in Municipio, che sono scesi al pian terreno per sincerarsi di cosa stesse accadendo. Impegnato in un servizio sul territorio, è rientrato in Comune anche l’altro agente di Polizia locale Paolo Carlo Migliavacca che ha dato manforte al collega nel fronteggiare l’animosità del soggetto. Nel suo ufficio in Comune era presente anche il sindaco Ivan Tassi che, compresa la criticità della situazione e il rischio che il diverbio tra minacce e violenza potesse degenerare e coinvolgere altre persone, è stato tra quelli che ha allertato il "112". Fortunatamente nessun altro è rimasto ferito e, con il passare del tempo, la foga del 57enne è andata calando. Gli agenti di Polizia locale e i militari dell’Arma, così, sono riusciti a bloccarlo e e trarlo in arresto. Davanti al giudice, in tribunale, l’uomo si è scusato per l’accaduto, uno scatto d’ira causato da una situazione di disagio dovuta al fatto di non avere un lavoro - per qualche tempo ha campato con il reddito di cittadinanza, ma da un anno e mezzo poteva contare solo sui risparmi che ora si stanno esaurendo - e delle precarie condizioni in cui vive, un appartamento in provincia di Cremona dove c’è solo la corrente messogli a disposizione dal proprietario. Il 57enne ha ammesso anche di avere un carattere irascibile e per questo ha chiesto più volte aiuto ai Servizi sociali, senza mai essere però preso in carico.

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