Il caso

Maxi rissa a Bergamo, coinvolti anche giovani di Zingonia

Un quindicenne di origini egiziane ferito in modo non grave e un diciassettenne italiano denunciato perché in possesso di un coltello

Maxi rissa a Bergamo, coinvolti anche giovani di Zingonia
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Ci sono anche ragazzi di Zingonia tra quelli coinvolti nella maxi rissa scoppiata domenica a Bergamo. Un fenomeno che ora inizia a preoccupare seriamente anche i Comuni.

Maxi rissa a Bergamo

È stato anche definito come "raid punitivo" il triste spettacolo andato in scena domenica, tra Porta Nuova e la stazione e di cui hanno parlato anche i colleghi di Prima Bergamo. Una serie di risse, aggressioni e regolamenti di conti che ha visto protagonisti un centinaio di adolescenti. Bilancio? Un quindicenne di origini egiziane ferito in modo non grave (ma si è parlato anche di due ragazzi accoltellati in modo lieve, fuggiti) e un diciassettenne italiano denunciato perché in possesso di un coltello.

Coinvolti giovani di Zingonia

Protagonisti della maxi rissa dei giovani (tra cui molte ragazzine) compresi per lo più fra i 14 e i 18 anni, bergamaschi e italiani di origini marocchine, tunisine, senegalesi ed egiziane. Risiedono soprattutto in provincia, in particolare a Ponte San Pietro, Zingonia e Seriate. Molti sono stati portati in questura per l’identificazione.

Pare che all’origine della rissa ci sia una spedizione punitiva, organizzata per vendicare il furto di una felpa o l’aggressione a un ragazzo disabile. Un’ottantina di adolescenti, per lo più di origini nordafricane e senegalesi, è partita dalla stazione verso Porta Nuova. Cercavano alcuni ragazzini di origini egiziane, ritenuti responsabili dei gesti citati. Li hanno trovati seduti sugli scalini dei Propilei e lì è cominciato il parapiglia.

Gandi: "Serve una risposta globale"

Un’esplosione di violenza che ha turbato anche le istituzioni con il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi che ha commentato: "E’ un tema non solo di ordine pubblico, ma di carattere sociale di cui non può farsi carico né il solo sistema delle forze dell'ordine, né tantomeno il singolo comune: ci vuole una risposta globale".

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