L'operazione

Maxi frode fiscale nell'edilizia della Bassa: sequestri per 800mila euro

Nei guai fratello e sorella, e un'altra imprenditrice, di Calcinate.

Maxi frode fiscale nell'edilizia della Bassa: sequestri per  800mila euro
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Maxi frode fiscale nell'edilizia della Bassa: sequestri per un 800mila euro tra Cividate e Calcinate. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo, su ordine del locale Tribunale, hanno eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per un valore equivalente ad 800mila euro. Si tratta del presunto profitto di una frode fiscale che ha visto coinvolte tre aziende del settore edilizio operanti nella Bassa bergamasca.

Tutto parte da un controllo a Romano

Le indagini, partite nel 2019 e coordinate dal Sostituto Procuratore Nicola Preteroti, hanno preso le mosse da una verifica fiscale che i Finanzieri della Compagnia di Treviglio avevano avviato nei confronti di una società immobiliare di Romano, segnalata per operazioni sospette dovute all’anomala movimentazione di denaro sui conti societari. Le testimonianze dei dipendenti, i controlli incrociati e informazioni ricavate dalle banche dati, hanno rivelato l’inattendibilità della contabilità dell’azienda.

False fatture per un milione

I Finanzieri di Treviglio hanno scoperto che, negli anni, nei conti e nelle dichiarazioni fiscali dell’azienda sono state annotate fatture false per circa un milione di euro e hanno individuato altri artifici contabili utilizzati dalla società per diminuire il reddito imponibile per oltre 400mila euro. Tutti espedienti messi in atto per evadere le imposte dirette e l’IVA dovuta allo Stato, un’evasione complessivamente quantificata in 800mila euro.

Dietro c'era un 54enne di Calcinate

L’attività investigativa ha consentito di individuare il reale amministratore della società, un 54enne originario di Calcinate ritenuto il principale artefice della frode, responsabile della gestione dell’azienda che solo formalmente è stata intestata alla sorella. Le indagini hanno permesso anche di risalire ad un’altra società, sempre gestita dal principale indagato, intestata questa volta ad una 43enne sempre di Calcinate che non ha mai presentato le dichiarazioni fiscali, utilizzata esclusivamente per emettere fatture false per oltre 1 milione di euro.

Un'azienda anche a Cividate

Attraverso le verifiche e le indagini sui conti bancari dell’azienda indagata, i militari della Guardia di Finanza di Treviglio sono risaliti anche ad una ditta individuale di Cividate al Piano riconducibile sempre alla 43enne di Calcinate, che ha utilizzato le false fatture per 230mila euro ed evadere così il Fisco. I tre amministratori di fatto e di diritto delle società coinvolte nella frode dovranno ora rispondere a vario titolo dei reati di omessa presentazione di dichiarazione, dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture false.

Il quartiere in costruzione a Cividate

Alla luce delle indagini, il Tribunale ha disposto il sequestro preventivo dei conti correnti e delle quote delle società, una delle quali è proprietaria di 14 unità immobiliari di nuova costruzione realizzate a Cividate. Sono state sequestrate anche quote societarie detenute dagli indagati in altre società, nonché un immobile sempre a Cividate intestato ad uno degli amministratori coinvolti nella frode.

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