Mancano i medici di base, Carretta (Azione) contro Regione Lombardia: "Territori abbandonati"
In molti Comuni migliaia di pazienti si sono ritrovati senza punto di riferimento e con molte incognite sul rimpiazzo.
In Bergamasca mancano i medici di base. E' un dato di fatto e una penuria diventata ormai cronica tanto da preoccupare non solo i pazienti, ma anche il mondo politico. E nella Bassa le cose non vanno meglio: in diversi Comuni migliaia di persone sono rimaste senza il loro medico di famiglia e con tante incognite sul rimpiazzo. Ne è un esempio Brignano dove, con il pensionamento di Alfredo Di Landro,
Mancano i medici di base
Il tema è noto ormai da tempo tanto che nell'autunno 2020 un vertice tra Ats e Istituzioni locali aveva individuato criticità e individuato le prime azioni da mettere in campo: dalla telemedicina all'accorpamento degli ambulatori fino all'utilizzo delle Usca. Ma il problema resta e tra pensionamenti e trasferimenti molti pazienti, soprattutto i più anziani e limitati negli spostamenti, iniziano a sentirsi disorientati.
Carretta (Azione) contro Regione Lombardia
A puntare il dito contro Regione Lombardia, rea - a suo dire - di aver abbandonato al loro destino interi territori, è il consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta.
“Territori abbandonati e ampie zone in Lombardia e in provincia di Bergamo senza medici di base - ha detto - Nonostante il dramma vissuto con la pandemia e con l’emergenza dovuta alla scarsa territorialità del sistema sanitario regionale, la Giunta prosegue in quella che, a mio avviso, rappresenta una pessima abitudine da abbandonare. Avevo chiesto, relativamente ad alcuni comuni in Provincia di Bergamo, quali fossero gli intendimenti per cercare di tamponare la mancanza, ormai prolungata, di medici sul territorio. Dal giorno in cui ho depositato l’atto, il 26 marzo 2021, nessuna risposta".
Serve una riforma della sanità lombarda
"Sui quartieri di Bergamo, tra i quali Longuelo, nei comuni della provincia e in quelli montani si può e si deve fare di più, analizzando il passato e capendo che il sistema non può essere basato solamente sull’efficienza ospedaliera - ha aggiunto - Agire di prevenzione e territorialità dovrebbe essere la stella polare della Riforma Sanitaria lombarda, anche se purtroppo sembra che la Giunta non abbia ancora compreso il valore di un territorio ben presidiato. Continuerò a chiedere e continuerò a battermi affinché in questa regione si possa parlare davvero di sanità di tutti”.