L'ultimo saluto a Tino, lo "Spectator Mundi" di Mozzanica
Si sono celebrati mercoledì mattina, nella parrocchiale del paese, i funerali di Agostino Manzotti, conosciuto da tutti come Tino.
Mozzanica saluta Agostino Manzotti, da tutti conosciuto più semplicemente come Tino. Personalità avvolta da un alone di "mistero", ha fatto la storia del paese con le sue peculiarità ed era conosciuto letteralmente da chiunque.
Tino, personaggio mozzanichese
Impossibile non notarlo, per chi andava da "Selmo", al "Bòsa" o più semplicemente in piazza. Tino, del resto, era quasi sempre là, sui muretti e le panchine di piazza Santo Stefano e a pochi passi dal mulino, con le gambe accavallate e l’aria assorta in chissà quali pensieri. Una mano, quasi sempre, chiusa sotto il mento, nascosta dalla folta barba negli anni addietro. Sono poche le cose che i più giovani sapevano di lui, la cui figura per i mozzanichesi risulta quasi avvolta nella leggenda: secondo quanto riportato in paese, in gioventù e nella prima età adulta Agostino, spentosi lunedì a 74 anni, era un uomo brillante e geniale, molto bravo nel gioco delle carte e con un’attività in proprio. Poi la malattia, che l’ha portato a rifugiarsi in un mondo fatto di pensieri e sconnesso dalla realtà, rendendolo, in qualche modo, "spettatore del mondo", citando l’opera realizzata in suo onore dall’artista locale Adriano Rossoni e da diversi anni esposta all’interno della locale Bcc. Dal suo muretto, infatti, Tino osservava tutto: i passanti, gli avventori dei bar del paese e chi quotidianamente si recava in piazza per svolgere le proprie commissioni. Non mancava, a volte, di apostrofare qualcuno o enunciare i propri pensieri, peculiarità che lo ha reso, negli anni, una delle figure più caratteristiche del paese.
Il ricordo del sindaco Piana
A ricordarlo, prima dei funerali svoltisi mercoledì mattina di fronte a buona parte della comunità, anche l’Amministrazione comunale:
Una mente geniale per chi lo ha conosciuto da giovane, una persona un po' particolare per chi lo ha conosciuto da grande. Uno strano, per chi veniva da fuori. Ma per noi era semplicemente Tino – ha dichiarato il sindaco Simone Piana – Spesso sentivamo la sua inconfondibile voce raccontare uno dei suo detti, o qualche idea che gli girava in testa in quel momento. Lo vogliamo ricordare col sorriso, nella sua posa iconica, sul muretto. In fondo, tutti noi mozzanichesi gli abbiamo voluto bene.
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