Cronaca

L’Osteria dell’Angelo diventa “Attività storica” per i suoi cent’anni

Il locale di Torre Pallavicina ha ottenuto il riconoscimento di Regione Lombardia che premia oltre un secolo di tradizione familiare, sapori autentici e legame con il territorio.

L’Osteria dell’Angelo diventa “Attività storica” per i suoi cent’anni

Da un secolo l’Osteria dell’Angelo accoglie a Torre Pallavicina clienti da tutto il territorio, Regione Lombardia gli ha conferito il riconoscimento di “Attività storica”.

Una storia che attraversa le generazioni

L’Antica Osteria dell’Angelo di Torre Pallavicina è molto più di un ristorante: è un pezzo di storia della Bassa orientale bergamasca. Da oltre cent’anni questo luogo custodisce sapori, ricette e tradizioni che hanno attraversato tre generazioni, senza mai perdere il legame con le radici del territorio. Oggi l’osteria, gestita dai fratelli Claudio e Laura Bonetti insieme alla madre Simonetta Consolandi e al padre Andrea, ha ricevuto un importante riconoscimento dalla Regione Lombardia: l’iscrizione tra le “Attività storiche”. Un premio che non si limita a certificare la longevità commerciale, ma che valorizza il patrimonio culturale e identitario che esercizi come questo sanno custodire.

Il valore di un riconoscimento

Il titolo di “Attività storica”, istituito dalla Regione Lombardia, viene attribuito a negozi, locali e botteghe con almeno 50 anni di storia, capaci di mantenere nel tempo un legame autentico con la comunità e il territorio. Significa riconoscere la capacità di tramandare un mestiere e un sapere, di custodire la memoria collettiva e di restare punti di riferimento, anche quando tutto intorno cambia.

“La nostra trattoria esiste da più di un secolo – racconta Simonetta –. Prima i miei genitori, poi noi con Andrea e ora anche i nostri figli abbiamo raccolto il testimone. Restare in un piccolo paese e continuare una tradizione non è semplice, ma crediamo nel valore di questo luogo e della nostra comunità”.

Al centro Simonetta Consolandi con i figli Laura e Claudio.

La cucina come identità

Se l’osteria è sopravvissuta a più di un secolo di cambiamenti è grazie alla sua cucina, capace di rinnovarsi senza tradire la propria anima. Il piatto simbolo resta il raviolo con ripieno di carne, ricetta di famiglia tramandata di generazione in generazione. Accanto a esso, i grandi classici lombardi: gli stufati, i lessi, la carne alla griglia. Una cucina schietta, riconoscibile, che racconta la terra da cui nasce.

“Abbiamo visto mutare il modo di lavorare e le abitudini – aggiunge Andrea – ma ciò che non è cambiato è l’attenzione ai sapori autentici e all’accoglienza. È questo che ci ha permesso di diventare un punto di riferimento per chi cerca la tradizione bergamasca”.

Il riconoscimento della Regione Lombardia, dunque, non è soltanto un premio formale: è la conferma del valore di una famiglia che ha scelto di restare, di credere nella propria terra e di continuare a fare di un’osteria centenaria un presidio di cultura, gusto e identità.