Crema

L'ha bruciata, ma non l'ha uccisa: Pasini assolto per l'omicidio di Sabrina Beccalli

La prima, contestatissima sentenza nel processo a carico di Alessandro Pasini per la morte di Sabrina Beccalli.

L'ha bruciata, ma non l'ha uccisa: Pasini assolto per l'omicidio di Sabrina Beccalli
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L'ha bruciata, sì. Ma secondo il giudice, non l'ha uccisa. distanza di oltre un anno è arrivata la prima sentenza del processo a carico di Alessandro Pasini per la morte di Sabrina Beccalli, la 39enne morta ad agosto 2020. L'uomo accusato del femminicidio stato assolto dall'accusa di omicidio volontario, e condannato invece per quella di distruzione di cadavere e incendio pericoloso di auto. Una sentenza che, come racconta PrimaCremona.it, sta facendo, ovviamente, molto discutere.

Pasini assolto

Alessandro Pasini, che secondo l'accusa aveva ucciso Sabrina Beccalli dopo che questa aveva rifiutato delle sue avances, è stato infatti considerato responsabile di aver dato alle fiamme il corpo della donna nella sua Fiat Panda nelle campagne di Vergonzana e di incendio pericoloso dell'auto. Non però della sua morte. Il Gup ha disposto la scarcerazione immediata di Pasini, unico accusato dell'omicidio, che nel pomeriggio di giovedì è stato scarcerato e ha lasciato la casa circondariale di Monza. Il Pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 28 anni di reclusione. Ne sconterà soltanto sei, per la distruzione del cadavere.

Pasini aveva sempre negato l'omicidio

Pasini aveva sempre negato la responsabilità nell'omicidio di Sabrina Beccalli, sostenendo che la donna fosse morta in seguito all'assunzione di droga e la sua responsabilità fosse legata "solo" alla distruzione del cadavere. Secondo quanto raccontato dal 45enne - tesi ritenuta credibile dal Tribunale - dopo aver assunto droga assieme alla vittima lui si era addormentato. Al suo risveglio, all'alba del giorno dopo, Pasini aveva trovato il corpo privo di vita di Sabrina, riverso a testa in già nella vasca da bagno con il volto coperto di sangue.

La famiglia non ci crede

Troppe ombre su un omicidio per il quale la famiglia invoca giustizia. Un'inchiesta nata male e finita anche peggio: se la morte della 39enne è stata accidentale, perché Pasini occultò tutto, andò a pranzo e poi diede fuoco alla Panda?

La sorella: "Tanta rabbia"

In aula e fuori dal Tribunale, dopo la pronuncia di assoluzione per omicidio volontario, la sorella di Sabrina, Teresa Beccalli, ha sfogato tutta la propria rabbia per una pronuncia che non punisce quello che secondo la famiglia di Sabrina è il vero colpevole della sua morte.

"C’è tanta rabbia. Noi siamo convinti che sia lui l’assassino. Ci sono le prove. Che poi non si siano volute vedere, ma c’erano. Il nostro avvocato Antonino Andronico ne ha elencate 15 di prove. La stessa dottoressa Cristina Cattaneo ha parlato nella sua relazione di omicidio".

Cosa succederà adesso?

Teresa Beccalli ha raccontato di dover leggere le motivazioni della sentenza prima di decidere quale sarà la prossima mossa da compiere, specificando che se nella motivazione è spiegato che la mancanza di un corpo ha impedito di arrivare alla condanna, allora ci sarebbe una responsabilità di chi ha impedito che quel corpo venisse conservato.
La famiglia per ora dovrà attendere, ma Teresa non ha alcuna intenzione di fermarsi.  Sarà il pm, dopo la deposizione delle motivazioni della sentenza, a decidere se impugnare o meno la decisione del giudice.

Nella foto in alto: Alessandro Pasini e Sabrina Beccalli

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