Le Penne nere e tutta Pontirolo per l'ultimo saluto a Francesco Guarnerio

Il cappello da alpino adagiato sulla bara insieme ai fiori bianchi e le note del "Silenzio" e di una struggente "Ave Maria" per l'ultimo saluto a Francesco Guarnerio, il motociclista di 55 anni morto domenica in un incidente a Lonato del Garda.

Chiesa gremita per l'ultimo saluto

La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo non è riuscita a contenere tutte le persone che oggi, 10 luglio 2024, hanno voluto salutare un'ultima volta il 55enne Francesco Guarnerio. In tanti hanno atteso sul sagrato, in silenzio. I visi commossi degli amici e dei parenti, di tanti giovani e degli Alpini di Pontirolo di cui Guarnerio faceva orgogliosamente parte.

Tutti stretti attorno alla moglie Ylenia e ai figli gemelli Andrea e Chiara a cui è andato il pensiero di don Alessandro Giannattasio durante l'omelia.

"Andrea - ha ricordato il parroco - in greco significa "uomo coraggioso", che il Signore ti aiuti ad avere il coraggio per affrontare questo dolore". Poi rivolgendosi alla figlia Chiara: "Pensando al nome di Francesco non possiamo non pensare al patrono dell'Italia San Francesco e al suo rapporto con Santa Chiara. Chiara e Francesco sempre uniti, perché in ogni figlio vive un po' del padre e potrai continuare a sentirlo vivo dentro di te".

Una perdita che ha scosso tutta la comunità.

"Tragedie come questa non dovrebbero accadere - ha aggiunto don Andrea Bellò riportando il cordoglio del CdA della scuola dell'infanzia - Vi vogliamo bene e vi promettiamo che vi staremo vicino".

Francesco è "andato avanti"

Nelle prime file tante le Penne nere presenti che lo hanno salutato con la "Preghiera dell'Alpino" ricordando come Francesco fosse sì poco coinvolto nelle attività a causa del suo lavoro (era titolare con la sorella Donatella della Sio srl a Ciserano, ndr), ma come fosse altrettanto "fiero di indossare questo cappello".

"Purtroppo un altro cappello senza la sua testa, è dura da accettare. Francesco anche se era molto impegnato con il suo lavoro ogni qualvolta veniva chiamato rispondeva "presente!". Tutto il gruppo si unisce al dolore della famiglia e non ci resta altro da fare se non augurarti buon viaggio per unirti agli Alpini che ci hanno preceduto".

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