Cronaca

L’aveva portata in Italia con la promessa di un lavoro, invece la costringeva a prostituirsi: in carcere una 39enne

Da settembre del 2015 a giugno dell’anno successivo, a Crema, una 39enne ha obbligato un'altra donna a prostituirsi dietro minacce

L’aveva portata in Italia con la promessa di un lavoro, invece la costringeva a prostituirsi: in carcere una 39enne

Una brutta storia di abusi e violenza si è conclusa ieri sera, 21 dicembre 2025, con l’arresto e il trasferimento in carcere di una donna di 39 anni con precedenti, che dovrà ora scontare una pena a sette anni e tre mesi per riduzione in schiavitù e tratta di persone aggravate.

Obbligava una donna a prostituirsi

L’ordine di carcerazione, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali del Tribunale di Cremona, è stato eseguito ieri dai carabinieri di Crema ora che la condanna, intervenuta nell’ottobre 2024 è divenuta definitiva ed esecutiva. La Corte d’Assise di Cremona aveva giudicato la 39enne in merito ai reati commessi a Crema da settembre del 2015 a giugno dell’anno successivo quando, insieme a un uomo, avevano fatto arrivare a Crema una donna, convinta di fare la baby sitter, che si è invece ritrovata sulla strada a prostituirsi, sette giorni su sette, chiusa in casa a prendere botte quando osava ribellarsi.

La denuncia e la condanna

La vittima aveva raccontato in denuncia come era arrivata in Italia e che cosa le era accaduto in quei dieci mesi a Crema. Nel suo paese, aveva saputo che la 39enne cercava a Crema una baby sitter. Aveva viaggiato in auto e in pullman per raggiungere la costa libica e poi attraversare il mare su un barcone, fino a Lampedusa. Aveva ricevuto un permesso di soggiorno provvisorio per tre mesi ed era arrivata nella casa di Crema dove era attesa. Ma subito la donna e l’uomo si sono impossessati del suo permesso provvisorio. Ed era stata avviata alla prostituzione e, in caso di ribellione, subiva violenze. Le impedivano di sentire i parenti per evitare che raccontasse la verità ed era controllata nei soldi che guadagnava, tenuto conto che a lei restava solo una piccola somma per sopravvivere.

Ora è in carcere a Mantova

Nel 2016 ha conosciuto delle persone che l’hanno aiutata a liberarsi e a denunciare alle forze dell’ordine, venendo ospitata in varie associazioni. La condanna per tali fatti era stata pronunciata nell’ottobre del 2024 dalla Corte d’Assise di Cremona, confermata alcuni mesi fa dalla Corte d’Assise d’Appello di Brescia. La Procura della Repubblica del Tribunale di Cremona ha emesso l’ordine di carcerazione e il provvedimento è stato inviato per l’esecuzione ai Carabinieri di Crema che hanno rintracciato immediatamente la 39enne, accompagnandola al carcere di Mantova.