Lascito Nicoli consultazione aperta ai 16enni
Potranno votare iscrivendosi in un elenco speciale dell'anagrafe. Lo ha deciso il Consiglio di Fornovo, non senza qualche voce discordante.
La consultazione popolare per decidere come investire i 2,5 milioni del lascito Nicoli sarà aperta anche a 16enni e 17enni, anche stranieri se residenti da almeno 5 anni in paese. Lo ha votato a maggioranza, ieri, il Consiglio comunale di Fornovo non senza qualche mugugno tra i banchi...
Consultazione aperta agli under 18
Per decidere come spendere il cospicuo lascito dell'ex sindaco e commercialista Carlo Nicoli a gennaio di terrà una consultazione popolare in paese. Una Giunta allargata ai capigruppo di minoranza dovrà definire con precisione i "pacchetti" di opere da sottoporre al giudizio popolare. L'Aula, sempre ieri, ha definito le modalità con cui si terrà la consultazione. Avranno diritto al voto, naturalmente, tutti i cittadini residenti iscritti all'anagrafe elettorale del Comune. Ma la proposta della minoranza "Nuova Fornovo", aprire i seggi anche a 16 e 17enni, è stata accolta a dal Consiglio non senza qualche titubanza anche tra i consiglieri di maggioranza.
I minorenni dovranno iscriversi in una lista speciale
I 16enne e i 17enni che vorranno dire la loro su come investire i 2,5 milioni del lascito Nicoli potranno partecipare alla consultazione popolare. Dovranno recarsi in Comune, manifestando la volontà di partecipare, e iscriversi in un elenco speciale che sarà ammesso ai seggi. Il sindaco Gian Carlo Piana, in Aula, ha accolto la proposta di Nuova Fornovo tesa ad ampliare il più possibile la platea di fornovesi che a gennaio potranno dire la loro. Si è riservato, insieme al segretario comunale, di verificare che questa apertura non sia contraria a qualche norma di legge in tema di referendum popolari. Il fatto di ammettere a votare i minorenni, seppur dai 16 anni in su (in America è la maggiore età), compresi gli stranieri, residenti a Fornovo da almeno 5 anni, però, non ha trovato tutti d'accordo.
Rizzini: "Votino solo gli aventi diritto"
Tra i contrari ad ampliare la platea di votanti ai 16enni e ai minorenni stranieri, residenti da almeno 5 anni a Fornovo, il capogruppo di Forza Nuova Oscar Rizzini. "Credo sia corretto che votino solo gli aventi diritto, le persone che risultano iscritte agli elenchi elettorali per le comunali, provinciali, regionali e politiche - ha dichiarato in Consiglio - Non sono d'accordo che il voto sia aperto anche ai minorenni stranieri. Se uno straniero (maggiorenne, ndr) ha il diritto di voto va bene, potrà partecipare, ma sono contrario a che lo siano minorenni". Rizzini sulle modalità di voto si è astenuto così come il consigliere di maggioranza Marco Monzio Compagnoni. "A un 16enne poco interessa se verrà realizzata una nuova scuola, o un centro per anziani o rifatta la piazza - ha dichiarato - Salvo rare eccezioni, sono argomenti che poco li toccano e forse, come il caso della scuola, li toccheranno tra 10 o 15 anni".
Quorum abbassato al 33% contro l'astensionismo
Un altro spettro che aleggia a Fornovo è quello dell'astensionismo dalle urne. Nel 2016 quando alle comunali si presentò l'unica lista "Insieme per Fornovo" votò il 47,39% degli aventi diritto. Non si ottenne il quorum richiesto (50% più un votante) e il Comune per un anno venne commissariato. A giugno 2017, invece, "Insieme" vinse la corsa a tre con il 57,85% delle preferenze, davanti a Nuova Fornovo con 32,78% e Forza Nuova che ottenne il 9,37%. In quell'occasione l'affluenza alle urne fu del 63,86%. Portare più gente possibile ai seggi della consultazione popolare, quindi, è l'obiettivo per non vanificare il lavoro svolto da commissioni comunali e Consiglio. L'idea iniziale di fissare per il referendum un quorum minimo al 50% più uno degli aventi diritto è stata rivista in Aula e abbassato al 33%.